domenica 30 dicembre 2012

Una donna e una italiana straordinaria

Nell'anno nero per le donne, un commosso addio ad una donna con la D maiuscola (©Carmen Consoli) che ci ha reso orgogliosi di essere italiani (non solo per il Nobel vinto nel 1986 insieme all'americano Stanley Cohen sugli studi sul fattore di crescita delle cellule nervose o NGF). Ci lascia con il corpo ma la sua eredità di pensieri, esperienze, studi e la testimonianza della sua storia esemplare di italiana emigrata e poi riaccolta rimarranno per sempre un scrigno aperto di ricchezze umane e scientifiche incommensurabili, con tutto il suo alto valore etico e di donna italiana del Novecento.
Grazie alla Professoressa Rita Levi Montalcini (Torino, 1909 - Roma, 2012).







lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale 2012 (la carota è per la renna!)

BUON NATALE 2012!!

 Dopo i giorni golosi trascorsi ad aspettare la serata speciale...


'Santa's coming to Lego town'...dove troviamo altrettanta euforica impazienza...


preparando un dolce benvenuto al rubizzo e generoso ospite...


rivolgiamo a tutti un universale quanto ottimistico BUON NATALE!

sabato 15 dicembre 2012

Separati alla nascita

Chi non è un fan di The Big Bang Theory e del suo eroe Sheldon Cooper? Chi non ha resistito al fascino senza tempo di Csaba della Zorza? Ecco, se acnhe voi fate parte di questo club non potete non notare le analogie tra questi due pazzi, pazzi ma tanto simpatici personaggi di fantasia, soprattuto quello che vive in un mondo tutto suo, fatto di tavole apparecchiate a regola d'arte, picnic sui prati con burriera in ceramica e ottime ricette francesi!



domenica 9 dicembre 2012

Farsi del male

Forse basterebbe ogni tanto ricordarsi che la nostra è una democrazia relativamente giovane e frustrata da un dopo guerra privo di un vero e proprio taglio con il passato regime, sebbene formalmente sancito dal referendum che decretava la fine della monarchia e l'avvio dell'odierna repubblica parlamentare, per cercare quantomeno di capire l'impudicizia di certi fenomeno nella politica italiana.
Il Cavaliere del Nostro Stivale non fa neanche più finta di credere o di farsi raccontare che gli italiani lo invocano a gran voce nonostante a parole risuoni ancora la ritrita chiamata al soccorso del "Paese che Amo"...vinte le primarie del centrosinistra da Bersani, Berlusconi si getta a testa china sul bersaglio tentando il tutto per tutto e con in bocca gli ammuffiti slogan di venta'anni prima, a partire da quello sulla "magistratura onnipotente" e che urge una riforma della giustizia.
Questa volta però la repentina mossa di Monti, che dopo l'astensione alla camera di questa settimana aveva constatato il brusco cambio di strategia del PdL, deve aver spiazzato un po' tutti nel centrodestra e ha di fatto accelerato la corsa verso la prossima legislatura.
Francamente non so cosa aspettarmi dagli italiani, che mi hanno spesso stupito per la grettezza ed il cinismo, ma come già detto siamo una democrazia giovane e sebbene ci facciamo spesso beffe ed ironizziamo sulle altre realtà europee ed non, ancora ci ostianiamo tafazzianamente a regalarci il peggio rimandando il salto nel baratro alle generazioni future, che nel mio caso significa a me ed ai miei all'incirca coetanei.

Chissà, al peggio non c'è mai fine ma sperare è lecito, no?



Mi sa di no...

Altrove, ahinoi, si discute di temi un po' più alti.

giovedì 29 novembre 2012

Non mi esce dalla testa (6)

Amanda Palmer con il nuovo album Theater is Evil!
Già vde dei Dresden Dolls (quelli di Coin operated boy), artista eclettica e provocatoria, e si è beccata pure quel geniaccio di Neil Gaiman (Neil Gaiman capito? Sandman, Stardust, American Gods!)

domenica 25 novembre 2012

Prime Primarie

Oggi si sono tenute le primarie del centro-sinistra (chissà perchè mi viene sempre da pensare "primarie del PD").
Ora io non so quanto le regole per registrarsi ed il regolamento di votazione avranno influito sull'esito finale che vede per adesso il prevedbile testa a testa tra Bersani e Renzi, con il primo nettamente in vantaggio su secondo.
Registro che è stato comunque un bel tentativo di esercizio di democrazia dal basso, si parla di quasi 4 milioni di votanti, e l'immagine di un centro-sinistra per una volta più dinamico del centro-destra continuerà a prevalere nelle prossime settimane e sposterà forse qualche voto, opponendo una visione diversa della politica tradizionale alla prorompenza del M5S di Beppe Grillo.
Rimango purtroppo scettico su quello che ci ritroveremo alle imminenti elezioni legislative: un centro sinistra che non sappiamo se riuscirà a presentarsi compatto dell'investitura del suo candidato premier, un centro destra spaccato dall'interno, questa volta con B. che tenta di cannibalizzare il movimento a cui ha dato vita, un Movimento 5 Stelle scalpitante ed ancora più agguerrito, gli ultimi strali di una UDC incerta della sua sopravvivenza e tanta polvere di partiti "zombie", incluso l'IDV di Di Pietro.
A rendere tutto un po' più eccitante nell'attesa, il pensiero di tanti potenziali scandali politico-economici a smuovere il dibattito e la questione della elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

giovedì 15 novembre 2012

Teste e manganelli non vanno d'accordo

La brutta aria che tira in Europa ha un odore stantio di un'epoca che la mia generazione non ha conosciuto se non dai racconti dei nostri nonni e delle gravide conseguenze che sono seguite al collasso delle certezze e della sicurezza che dei regime di cartapesta avevano eretto, come un castello di carte che crolla su sè stesso.
È una giustificazione che oggi non abbiamo più, viviamo una crisi profonda da quattro anni ormai e non scomparirà da un giorno all'altro e l'overdose di informazioni che ci sommerge non porta mai nessuna rassicurazione.
È ancora più tremendo perciò constatare che le proteste legittime degli europei vengono puntualmente coperte dagli scontri con le forze dell'ordine e che, indipendentemente da chi abbia acceso la miccia, non si riesca più ad arrestare lo sprofondamento ingiustificato nella violenza, dall'una e dall'altra parte, e ancor meno ci vada a finire in mezzo chi non centri o chi si "ostini" a pensare che davanti abbia un difensore dei propri diritti e che non alzi il manganello soltanto perchè si trova qualcuno che invece alza il dito e la voce per protestare.
Così passeremo un altro giorno ha curare i feriti, a parlare degli abusi e della disorganizzazione degli uni e di chi voglia far fallire queste proteste, senza più tornare all'oggetto di quest'ultime e alla discussione propositiva che vorrebbero alimentare. 





sabato 10 novembre 2012

Non mi esce dalla testa (5)

Reminiscenze di gioventù durante l'estate del '91 al lavoro in un camping...video juke-box a manetta dal pomeriggio alla sera (il titolare ringrazia l'invenzione del laser-disc...), due o tre pezzi come al solito la fanno da padrone e il mio orecchio capta questo refrain da coro da stadio che inneggia al Rock'n Roll! Alla prima pausa caffè finalmente mi tolgo la curiosità di sapere di cosa si tratta. Quattro tamarri molto convinti di quello che stanno facendo e suonando (in una tensostruttura tutta per loro), ritmo da MTV-clip so '80s, si alternano a immagini di repertorio quando il tal gruppo era chiaramente sulla cresta dell'onda e riempiva gli stadi in un tripudio di kitsch glam-rock che sa già di effetto nostalgia perché il grunge è alle porte, il punk si prepara a tornare in auge e gli unici hair rocker che sopravviveranno saranno gli eterni Bon Jovi (e pezzi di Guns'n Roses...ok, no, solo Slash). Ogni tanto fanno capolino confusi spezzoni di un film chiaramente per teenagers nerd-rock di cui francamente non si capisce poi tanto se non che ci sono viaggi nel tempo, mostri animati e una reinterpretazione ironica del Reaper bergmaniano tutto condito in salsa rock.
Il ritmo è travolgente e l'inno alla libertà che il rock infonde è sincera e mi segna per sempre, quell'inno lo riascolto ancora ed è imprescindibile presenza nelle mie playlist, anche se poi il brano in realtà è una cover pompata degli Argent, quel film poi l'ho recuperato (ed il suo capitolo precedente) ed è diventato un mio cult personale (misconosciuto in Italia) e del quale si favoleggia da tempo un seguito.


Il batterista si chiamava Eric Carr, di origini italiane, e questo è stato l'ultimo suo contributo al gruppo, ed è morto il 24 novembre del 1991, lo stesso giorno della morte di Freddie Mercury.

Ah, il gruppo se non l'aveste capito, sono gli immarcescibili KISS!

lunedì 5 novembre 2012

Punto di svolta

Giornate dense queste, l'uragano Sandy spazza la costa nord degli Stati Uniti proprio qualche giorno prima dell'election day (per inciso, domani 6 novembre, il tradizionale martedì), aggiungendo benzina al fuoco selvaggio degli argomenti elettorali Obama vs Romney (quest'ultimo campione mondiale di gaffes e dichiarazioni fuori tempo massimo).
In Italia regna un paesaggio di desolante piattume, Renzi polemizza con Bersani che polemizza con Vendola che polemizza con Casini che polemizza con Berlusconi che...si scusa (!) con gli italiani nell'ultimo libro di Vespa, fondi che spariscono, emendamenti che compaiono e scompaiono che manco una cospirazione pro-Ufo, Di Pietro che litiga con tutto il mondo e disfa l'IDV con scorno dei suoi parlamentari e militanti, nel frattempo il mondo del lavoro e imprenditoriale in generale sono alla canna del gas e a parte qualche timido segnale di ottimismo, non sembra che ci attenda alcuna luce in fondo al tunnel, almeno per ora.
Tuttavia non serve essere pessimisti, non guadagnamo niente a chinare il capo di fronte alla nebbia fitta dell'italiana inanità perché se l'Italia-sistema è un carrozzone scassato senza più speranze, gli italiani, alcuni italiani, sanno lasciare ancora il segno e fare la differenza, nonostante le avversità, nonostante la peggiore delle tragedie.


venerdì 26 ottobre 2012

Dobbiamo crederci (?)

Sembra arrivato ad un capolinea il percorso politico di Silvio Berlusconi, o così sembra. L'altro ieri annunciava la rinuncia a candidarsi alla guida del PdL alle prossime elezioni legislative, oggi la notizia della condanna a quattro anni per frode fiscale (ma tre sono indultati, grazie alla famigerata legge del 2006 promossa dalla sinistra).
Anche i meno smaliziati hanno rinunciato a credere alla casualità delle decisioni del Cavaliere (tanto quanto la goffaggine dello stesso nei consessi esteri) così parte in parallelo il coro contro la magistratura.
È stata una mossa calcolata per bilanciare lo scarso appeal che l'ex leader ha oggi sull'elettorato moderato con il tentativo di polarizzare ancora una volta la scelta tra una vaga promessa di libertà ed un ipotetico stato di polizia?
Francamente siamo arrivati ad un punto nel quale le risultanze giudiziarie sono del tutto irrilevanti quando si pone la questione del bene del paese ma non dubito che nei prossimi mesi ci troveremo ancora a discutere di questo e vedremo se i falsi problemi e la disinformazione la fanno ancora da padroni sull'esito finale delle prossime elezioni che si preannunciano decisamente calde, sulla marcia stanca di un governo tecnico "male minore" ma sempre più oggetto di critiche da tutte le parti e l'incognita M5S, con il primo test di domenica prossima in Sicilia.

Per non dimenticare:

martedì 9 ottobre 2012

Cervelli che rimangono

Io penso che qui dobbiamo deciderci su un concetto, mettersi d'accordo su quello che vogliamo che una parola significhi. La parola è merito. 



È di questi giorni l'intervista a Nicola Minetti, consigliere regionale della Regione Lombardia, eletta a insaputa degli elettori nel listino bloccato di Formigoni, personaggio pop del momento, la cui ascesa politica ha fatto storcere il naso a molti fino alla richiesta di non molto tempo fa del segretario del PDL Angelino Alfano di dimettersi dall'incarico.
Nella suddetta intervista la consigliera si è prodigata nell'apologia dell'ora del dilettante, affermando che non è necessario essere "preparatissimi", che il suo recente intervento in Regione a sostegno delle banche del latte materno è frutto della curiosità nata in seguito alla maternità della sorella e che "basta con questi luoghi comuni sulle modelle che hanno il cervello piccolo" e amenità simili.



Sorvolando ora sul personaggio in sè che ha tutto l'interesse a rimanere al centro dell'attenzione per vari motivi, probabilmente non solo di vanità personale, emergono con forza alcune considerazioni che feci nel lontano '95 con un mio amico durante una pacata discussione. In breve il mio amico sosteneva, come il vecchio Montanelli, che una volta sperimentato Berlusconi il popolo italiano avrebbe in fretta capito con che pasta di personaggio aveva a che fare e che i normali equilibri del dibattito politico si sarebbero ristabiliti dopo l'onda d'urto ancora forte degli anni di Tangentopoli. Io sostennni un po' più pessimisticamente che Berlusconi ce lo saremmo tolti di torno solo quando il Signore Iddio avesse deciso di richiamarlo a sè ma che i suoi effetti nefasti sarebbero rimasti ancora a lungo.
Nicole Minetti, torniamo a lei purtroppo, incarna questo aspetto: è giovane, nel '94 si può dire fosse una bambina, sfrontata, parla il linguaggio dell'antiretorica adialettica ("che ma c'è di male", "ma perchè no", "cosa vuol dire" sono le migliori risposte a qualunque tipo di domanda per chi lambisce solo la superficie delle questioni poste dall'interlocutore) farcito di slogan validi per un programma del sabato pomeriggio.



Il merito appunto, quello assente in chi come lei si è sbattuta ma nel verso sbagliato, al contrario di chi invece studia e lavora non per un ideale ma perchè sente di fare la cosa giusta e perchè le competenze se le suda, anche sul campo, e non parlo di chi avrebbe voluto sedere sullo scranno della consigliera Minetti e portare avanti delle battaglie politiche diverse o anche semplicemente per una partecipazione più attiva al dibattito politico ma chi tutti i giorni sperimenta la grande iniquità del sistema (assente) di selezione tutto italiano basato sui rapporti personali più che sul merito, l'impegno, i risultati. È così da molto tempo ma questa attitudine di cui ci si lamenta, ci si strappa le vesti per trovare una soluzione, non è qualcosa che si risolve con una legge ma è dentro le nostre teste, ci si è piatato e ha messo le radici, è le "dichiarazioni" della Minetti sono buone per riempire qualche pagina di giornale, qualche rotocalco, qualche blog.
E che vorrebbe parlare d'altro magari.

mercoledì 3 ottobre 2012

Oh My God, Scully!

È sempre un must!


Great Expectations from Gillian Anderson

Ah, gli anni 90! Ancora dobbiamo apprezzare al meglio questa decade dalla connotazione così indefinita
Per me saranno sempre gli anni assai accidentati che mi hanno portato alla maturità (?) dell'età adulta, al ritorno di quel primo amore che è divenuto il cuore della mia vita e della mia  (nostra) famiglia, del liceo e dell'università...e di X-Files! 


Perchè se i film al cinema sono sempre stati l'evasione dal quotidiano sul grande schermo ed il massimo per un nerd adolescente italiano era quella di uscire dalla sala con ancora adosso il sapore dell'avventura o il brivido dello spavento oppure lo stupore del fantastico, la serie di Chris Carter, dopo l'expoit breve di Twin Peaks, sapeva catturare tutto questo in tv.
Non voglio scrivere un trattato su X-Files, che non è neanche il mio mestiere, basti dire che se questa serie ebbe tanto successo lo si deve al cast senz'altro azzeccato di David Duchovny (Fox Mulder) e soprattutto l'incommensurabile Gillian Anderson (Dana Scully).
Molte sono le leggende intorno a come questa attrice, dalla bellezza atipica originaria di Chicago e cresciuta a Londra, fosse capitata nel pilota della serie ma si deve certamente alla tenacia di Carter nel credere in lei e nella sua capacità di interpretare questo personaggio dall'aria professionale e scientificamente preparata ma nell'animo colmo di insicurezze e di inquietudini se riuscì a superare le diffidenze dei produttori della FOX che avrebbero gradito una bombshell del tipo dell'altra Anderson e che allora spopolava su Baywatch.
Il resto è storia per non farci mancare i luoghi comuni e la FOX deve anche a X-Files (oltre che all'altro caposaldi I Simpson) la sua affermazione nel broadcast americano.
Gillian nel frattempo, dopo 9 stagioni e 2 film per il cinema di X-Files (purtroppo il terzo che l'x-fandom aspettava per il 2012 è sfumato...sigh), si è ritrasferita in Inghilterra dove ha preferito dedicarsi a progetti a lei più congeniali e che, nostro malgrado, sono da noi poco noti trattandosi di produzioni per lo più inglesi.
È di questi giorni la presentazione in Italia di una produzione BBC che adatta, ultimo di una lunga serie, il testo di Charles Dickens Great Expectations nella quale interpreta il ruolo centrale di Miss Havisham, nonostante l'età richiesta per il ruolo sarebbe stata quella di una donna molto più anziana.


Gillian ha già ricevuto vari premi e nominations per i suoi ruoli oltre che in X-Files ne La casa della gioia (film bello e triste) e Bleak House e il Roma Fiction Fest ha voluta omaggiarla in questa edizione con un premio.


Chissà se un giorno, viste le sue recenti partecipazioni a produzioni europee, non capiti di vederla recitare in un film italiano...naaahhh!


 

venerdì 28 settembre 2012

Non mi esce dalla testa (3)

Incazzato. Molto incazzato. Manco io so perché o con chi.
Questa canzone è l'unico palliativo in questi giorni a rischio da anger management. C'ha già qualche anno ma è già un classico.
In due versioni. Vai Florence, vai!



domenica 23 settembre 2012

Governo (regionale) ladro

In questi mesi e nelle ultime settimane in particolare, siamo stati travolti dagli scandali dei componenti delle giunte regionali.

Da qualche anno infatti le Regioni italiane sono assurte a ruolo di piccoli governi, tant'è che il presidente di regione viene appellato con il titolo inappropriato ma giornalisticamente più usato di "governatore" (manco il Molise fosse il Texas, con rispetto parlando...). Ciò ha favorito la creazione di vere e proprie lobby, cricche, elite interne alle correnti, anche di maggioranza che gestiscono con piglio da padrone di casa gli affari, in senso letterale, della regione e spesso questa posizione si riverbera anche nel portafogli dei membri di tali circoli per giunta senza sensibili ricadute positive sul territorio. Anzi.

L'autonomia dal governo centrale non si è tradotta automaticamente in una gestione migliore del denaro pubblico e il sogno di un federalism che guariva tutte le ferite della mala amministrazione sono sfumate nelle inchieste dei magistrati.

D'altronde non può esistere situazione migliore di governo se gli uomini e le donne al timone di comando non sono persone all'altezza ma scelte nel ranking di chi conta e chi no.

Forse sarebbe arrivato il momento di ripensare alla responsanilià che abbiamo nello scegliere chi ci amministra e ci governa giocando tutti a carte scoperte come, di nuovo, la politica a viso aperto negli USA insegna.

 PS
Lo so, è un po fascista ma la tentazione è forte e sono sempre personaggi pubblici abituati ai riflettori (adesso magari un po' meno) ma non è che Lombroso aveva un pochinino di ragione?
 


mercoledì 12 settembre 2012

Un primo piccolo passo per crescere




Primo giorno di scuola per te, figlio mio. Quel primo giorno di scuola. Il primo fra i primi.
Titubanze e timori infantili tenuti a bada dall'incedere calmo e deciso della mamma che ti tiene stretta la mano mentre due passi indietro il papà cerca di distrarre il fratellino dagli stessi pensieri (per lui però si tratta di un avanzamento di grado all'asilo, promosso Coniglietto!). Quello che non sai è che sono anche loro agitati ed emozionati, un nuovo capitolo nelle loro vite viene aperto insieme a te.
Prima di raggiungere gli altri compagni di viaggio dell'astronave "Primaria" rigorosamente in divisa blu (maschietti) e bianca (femminucce), ci si concede mezzo minuto per una foto. Quel sorriso pieno di buchi ti sembrerà onesto e sincero, le angosce di quel giorno diventate nel frattempo i ricordi di una mattinata speciale vissuta con la tua famiglia.
Non c'è calca in questa bella giornata davanti al portone della scuola, grandi sorrisi e saluti enfatizzati mascherano ogni traccia di ansia dei genitori, oggi tutti in gran spolvero. Saluti qualche amico e amica che come te si imbarcano in questa avventura, poi il portone si apre, senti la tua prima campanella squillare per te.
L'aula è il set hollywoodiano di una prima visione, scatti e flash per immortalare l'ingresso, la scelta del banco, la foto di gruppo. La mamma ti è vicino, poi saluti il papà, una lacrimina scappa veloce, non c'è niente di male.
Forza e coraggio, figlio mio, mamma e papà si sono conosciuti proprio in questo giorno speciale. Sta a  te rendere straordinario ogni giorno a scuola, noi non potremo fare altro che sostenerti!

giovedì 6 settembre 2012

Dalla Matrice all Nuvole

Tredici anni dopo l'inizio del fenomeno Matrix e il proliferare di bullet time e questioni filosofiche sulla realtà, sull'umanità e sulle grandi questioni dell'Esistenza vestiti della sci-fi più spettacolare, i fratelli (ora fratello e sorella, Larry è diventato Lana nel frattempo) Wachowski tornano a far parlare di sè con la trasposizione di un fortunato libro di un autore inglese (che forse farei meglio a comprare prima che si apprezzi troppo e si moltiplichi nelle edizioni). Sono tornati anche per ridefinire di nuovo il modo di fare (un certo tipo di) cinema?


venerdì 31 agosto 2012

Gesù era ricco e non sopportava i ricchioni (ma Formigoni sì)

Premesso che:
1 - sono eterosessuale, sposato con prole
2 - "ho smesso di credere in dio quando ho raggiunto l'età della ragione" (tanto per parafrasare il compianto Gerorge Carlin...)
3 - non credo che l'omosessualità sia una malattia o un aberrazione ma una forma di espressione della natura umana che rimane la stessa nella sua imperfezione
4 - l'Amore non esiste ma esistono persone che amano, odiano, desiderano, sperano...
5 - non esiste una "somma totale" di diritti da concedere e che diminuisce all'aumentare delle persone che le chiedono, esistono persone e i diritti si concedono a tutti o a nessuno, al netto dei comportamenti che li fanno decadere
6 - esistono credenti che guardandosi intorno si sono rese conto che sono passati 2000 anni dalla nascita di Gesù Cristo e poco meno di mille dall'ultima crociata
7 - tutto l'esistente è Natura, non quello che decidiamo lo sia
8 - gli omosessuali non si riproducono (ma è un falso problema per chi ha remore etiche se l'etica fosse un appendice della fede, l'essere umano ha oggi altre opzioni per procreare), se ci estingueremo è perchè chi può farlo non può o non vuole (anche questo è un diritto)
9 - la famiglia "tradizionale" ha già fallito da secoli nella sua impostazione patriarcale e gerarchizzata a immagine della piramide cattolica
10 - questa lista è già troppo lunga e barbosa

come si fa, no dico come si fa ancora oggi, ç@$$Ø no dico come si fa...insomm,a grazie a Saverio Tommasi (e a Simone Fini per la segnalazione). Enjoy it!


venerdì 17 agosto 2012

Vedo nero poi nero poi nero

La vicenda delle Pussy Riot in Russia e di Julian Assange in Inghilterra costituiscono un'interessante occasione di riflessione sullo stato del concetto di democrazia e lobertà, avvenuto in una casuale quanto provvidenziale contemporaneità.
Nel primo caso abbiamo una delle potenze politiche ed economiche del pianeta, a vent'anni di distanza dalla fine dell'ideologia comunista che ne ha forgiato la scorza politica e sociale nei precedenti settant'anni, basata mortiferamente all'intreccio malato tra l'opulenza dei nuovi ricchi e della borghesia post-KGB rappresentata da Putin e il suo entourage ed il fanatismo religioso revampato dalla fine del vecchio regime, soccombe alla necessità di dissenso e di critica di un gruppo di giovani punk rocker condannandole a due anni di carcere per averlo manifestato (...il rock picchia ancora duro quando avvista un regime da abbattere...).
Nel secondo caso abbiamo il campione degli hacker-geek che con la sua creatura Wikileaks ha causato più di un imbarazzo alle potenze occidentali, USA e UK in primis, ma non solo, che, agli arresti in Inghilterra con la scusa di un vecchio trascorso in Svezia, rischia molto di più se per via traverse dovesse cadere nelle grinfie americane ma che l'accolta richiesta di asilo da parte dell'Ecuador può salvare, a costo di una complicazione diplomatica internazionale.
Se a ciò aggiungiamo (direi ricordiamo) che in Medio Oriente non si respira una bella aria (qualcuno ha detto Siria? In Italia ci siamo accorti che in Siria si sta svolgendo una sanguinosissima guerra civile?) e che il principale alleato è quell'Arabia Saudita ricca di petrodollari ma arretrata culturalmente al nostro medioevo soprattutto per la condizione e i diritti delle donne (cose turche!!!) si può affermare che la democrazia sia solo un ammennicolo sventolato dei Paesi-di-quelli-che-se-la-tirano-con-la-retorica-sui-diritti-umani-ma-che-bisogna-rispettare-la-cultura-e-la-politica-locali-che-loro-c'hanno-l'energia-da-venderci per apparire lindi ed eroici difensori dei diritti degli oppressi agli occhi del proprio bacino elettorale ma che trovi scarsa applicazione nella pratica quotidiana politica e sociale, rimanendo una definizione di vocabolario (che ne sottolineà la chiara etimologia greca).
Poi magari si bombarda qualche governo legittimamente in carica (varrà anche per l'Iran questa definizione) se piscia fuori dal vaso...ma la democrazia non sta tanto bene neanche in casa nostra, visti gli ultimi episodi delle trattativa Stato-mafia e dell'Ilva di Taranto.


martedì 14 agosto 2012

Cosa resterà di queste Olimpiadi?



Sono giunte al termine le Olimpiadi 2012 di Londra.
Il lungo racconto delle storie dei protagonisti dello sport moderno si arricchirà di nuove affascinanti pagine dei vincitori e degli sconfitti, dei veterani e degli esordienti, delle nuove stelle e dei "re per una notte". Non è retorico dire che le Olimpiadi sono un paradigma della modernità, con i suoi riti ma aperta alle rivoluzioni, ha la sua maggioranza silenziosa che ne permette lo svolgimento e ne consente la fruizione, hai suoi eroi, le sue storie esemplari e di riscatto ma anche le sue nemesi, i suoi babau.
È stata una festa dello sport? Certamente lo è stata, i momenti di emozione e di condivisione, quel fremito che scuote il corpo negli ultimi istanti prima di decretare la vittoria o la sconfitta e quel senso di completezza che accompagna la visione di tutti le nazioni rappresentate ai Giochi, hanno reso di nuovo unica questa manifestazione che, grazia anche alla precisa organizzazione londinese, rende i popoli di questo pianeta un'unica fratellanza che festeggia i valori migliori che lo sport rappresenta.
Non sono mancati episodi negativi ma fortunatamente sono stati incomparabilmente minoritari rispetto alle storie di sport che ci porteremo dietro e che sono già dei classici. Phelps e Bolt si sono confermati i grandi protagonisti nonché recordmen di vittorie e di medaglie, personaggi con una storia personale da prima pagina e un immagine di sportivi planetari nell’epoca dei social network (il gesto di vittoria del giamaicano è già viral), altri atleti meno noti ma altrettanto eccellenti nei loro sport non hanno deluso le aspettative patrie e dei fan, tanti volti nuovi hanno sbalordito per la conquista di una medaglia (penso all’italiana Jessica Rossi) o hanno coronato finalmente la loro carriera quando sembrava troppo tardi (Donato nel salto triplo bronzo a 36 anni).
Come ogni grande storia forse c’è una morale alla fine, qui ne abbiamo avute centinaia tutte insieme e chi manterrà viva la curiosità potrà apprezzarne qualcuna. La più evidente è l’orgoglio bianco, rosso e blu di un Regno Unito che si è ritrovato, moderno e fiducioso, orgoglioso di se senza lo sciovinismo di tante altre potenze (chi ha detto USA o Cina?).

La sportività olimpica di fa riflettere su questo che è chiaramente un esempio da seguire.

martedì 7 agosto 2012

È giusto che esistano partiti "confessionali"?

Stamattina ascoltavo una nota trasmissione su Radio24 che in questa pausa estiva che spesso si danno i palinsesti cambiando conduzione e anche temi, affrontava l'amletico dubbio dei i cattolici (italiani) dovessero o meno costituirsi in un movimento politico per dare forza e voce ai propri valori.
Ora per chi vuole sentirsi tutti gli interventi può andare qui e mi risparmio di riassumere la banalità degli interventi e dei propositi degli ospiti (vari esponenti del mondo cattolico di più o meno note associazioni). Si variava dall'apologia dell'agire cattolico, in particolare si portava l'esempio, fulgido, della Lombardia e della sua sanità alle retoriche lamentazioni sulle obiezioni degli ascoltatori sulla opportunità di un partito "cattolico" del tipo: "chè forse i cattolici non hanno dititto di avere rappresentanza politica?" e amenità del genere che andavano bene ai tempi di Sturzo (dove penso erano ancora fermi i tipi del programma, conduttore a parte).

Il punto è un altro: a chi risponde un partito che si vuole dire cattolico, quindi sì portatore di "valori" o presunti tali ispirati da una impostazione confessionale, religiosa ma che per definizione stessa non è laica al contrario è emanazione diretta della Chiesa Cattolica. È quest'ultima che decide cosa è "valore" cattolicamente inteso e cosa no.
A chi risponderebbe perciò un partito/movimento cattolico qualora avesse la capacità di influenzare direttamente con la sua azione politica, magari amministrativa o di governo addirittura, il paese? Agli elettori (i propri)? Alla Costituzione Italiana (laica per impostazione e aconfessionale, in teoria)? O risponderebbe alla CEI e al Papa?
Da qualunque altra parte del mondo sarebbero domande pellegrine ma non in Italia, dopo la Chiesa con la C maiuscola ce l'abbiamo dentro casa e come una matriarca in una grande famiglia non passa minuto che non renda manifesti i suoi rimbrotti, le sue lamentele e le sue minacce velate (perchè i soldi suoi li tiene ben stretti sotto al materasso).

Nella trasmissione i valori cattolici sembravano ridursi ridolmente a due: un'economia liberale contro un'economia statalista e sostegno alla famiglia (evviva!). Guarda un po', gli stessi ridicoli obiettivi di un altrettanto ridicolo e deleterio governo che non solo a parole era liberale e familista (se si trattava del capo) ma ci ha condotto sull'orlo del baratro (e per poco non ci dava pure una spinta).

E poi un'altra domanda: chi sarebbero questi elettori cattolici che voterebbero un simile partito dopo gli scandali degli ultimi anni, della politica e della Chiesa? O i "valori" sono solo una parola vuota per assicurarsi il sostegno di chi non riesce a guardare ai nuovi assetti mondiali, da cui l'Italia è sempre più esclusa, delle grandi industrie e dei pezzi di società che temono il futuro e vogliono sentirsi al sicuro?
E avrebbero la stessa tolleranza se fra qualche anno si costituisse un partito "islamico" in Italia?

giovedì 26 luglio 2012

E venne il giorno...

...delle olimpiadi di Londra 2012!
Domani si parte con la cerimonia inaugurale prima di tuffarci il giorno dopo nel vivo delle competizioni. Sembra cinico e pregiudiziale chiedersi fin da adesso cosa rimarrà di queste Olimpiadi? Assisteremo ad un grande spettacolo di sport, con tutto il carico simbolico che questa manifestazione si porta da sempre, imprimeremo le immagini di vittorie avvincenti, miracolose, inaspettate, trionfi previsti e delusioni clamorose, pianti di liberazione e di dolore, braccia alzate al cielo con lo sgurardo rivolto al proprio dio o volti in lacrime con le mani a coprire la tempesta di emozioni che fa fremere il corpo. Spero che sia tutto questo e ancora e di più, che non ci sarà memoria (lo spazio purtroppo ne sarà tanto) a polemiche di vario genere che condiranno i quotidiani, i tabloid ed i siti (nonché i social network, cinguetii vari...) per soddisfare quei palai a cui lo sport non è sufficiente.
Nei giorni passati ho ascoltato (e recuperato in podcast) la trasmissione Passioni che ha raccontato le più belle storie delle Olimpiadi.
Ecco mi piacerebbe che questa edizione fosse un lungo racconto da ascoltare, vedere e sentire con il cuore, per condividere le storie, e non solo le vittorie e le sconfitte, degli atleti di Londra 2012.

giovedì 19 luglio 2012

Neil Gaiman torna a scrivere Sandman

Quando una notizia è un evento: Neil Gaiman, come recentemente annunciato al San Diego Comic-Con, tornerà a scrivere una miniserie di Sandman, il fumetto di culto che negli anni '90 di fatto fu fondativo della linea Vertigo della DC e che cambiò per sempre una buona fetta del comicdom mainstream introducendo temi alti nei comics americani, allora ancora concepiti in chiave esclusivamente supereroistica.
Fu il secondo "terremoto" nei comics dopo Watchmen che reimpostò la narrazione nel fumetto di massa, con tematiche adulte, molto spesso scabrose e tabù con la prosa di una tragedia shakespeariana (che Gaiman omaggiò in maniera esplicita nella stessa gestione di Sandman), inizialmente prendendo spunto dallo stesso universo supereroistico tradizionale (Swamp Thing, il Sandman di Kirby, gli stessi Superman e Batman...) fino a staccarsi dall'Universo DC tradizionale e raccontare con occhi rinnovati di mondi fantestici nel quotidiano reale (l'universo "Vertigo" appunto) regalandoci alcune perle come le miniserie su Death, spesso al centro di ipotesi su film o serie tv e aprendo le porte a favole adulte (come non citare i nuovi corsi di Swamp Thing, Hellblazer, Doom Patrol, Shade the Changing Man, Animal Man solo per i più importanti.
Negli ultimi dieci anni Gaiman si è dedicato soprattutto ai romanzi, alcuni di essi trasposti al cinema come Coraline o Stardust, aspettando American Gods e questa notizia è di quelle che numerosi fan accolgono con un urlo interiore di giubilo.


martedì 17 luglio 2012

Il G8 di Genova. Dopo la sentenza sulla scuola Diaz.

Il 21 luglio 2001 me lo ricordo bene. Da pochi giorni avevo il braccio ingessato per via di uno stupido incidente avuto in uno stupido torneo di calcetto per via di una stupida caduta (in realtà poi lo stupido ero io che non avevo fatto bene i conti con una routine da adolescente che mi stava già abbastanza stretta, ma tant'è) e mi trovavo a passare i pomeriggi e le sere con la mia futura moglie proprio in quel periodo che sarebbe passato a posteri come i tragici eventi del G8 di Genova.
Fino a quel momento i G8 erano delle riunioni tecnocratiche (oggi sono ancora più burocratiche e farraginose ma sono ormai estinte a favore degli allargati G20) dove le presunte potenze industriali del mondo prendevano decisioni e fondavano strategie per influenzare l'economia e (ambizione ancor maggiore) le politiche economiche con forti ripercussioni ovunque. Questi teatrini da Spectra di terz'ordine ma sotto agli occhi di tutti cominciavano a mostrare i primi segni di cedimento già da qualche anno, quando a Seattle nel '99 il movimento che verrà con un'infelice sintesi 'popolo no global' organizzò delle contro-manifestazioni per protestare su quelli che secondo lo stesso movimento erano gli aspetti deleteri della cosiddetta globalizzazione, in atto già da decenni a dire la verità, ma che l'evoluzione accelerata nel decennio precedente della tecnologia aveva messo in luce: impoverimento del Sud del mondo, aumento delle disparità sociali ed economiche, sfruttamento delle realtà locali più emarginate che rimanevano fuori dai profitti delle grandi multinazionali, sfruttamento indiscriminato delle risorse ambientali e danneggiamento degli ecosistemi locali fino ad arrivare a sostenere l'ipotesi del riscaldamento globale del pianeta. Temi oggi più familiari ma che allora venivano proposti per la prima volta con strategia di comunicazione veemente ed improvvisa, grazie ad internet soprattutto, che faceva apparire il movimento come qualcosa di uniforme e compatto agli occhi dell'opinione pubblica ancora attaccata alla televisione (e alla carta stampata) come unica fonte di informazione.

Tra l'esordio a Seattle e il G8 di Genova, il movimento aveva già promosso diverse proteste, sit-in e controproposte ma i media tradizionali sembravano porre sempre l'accento più che sui contenuti discussi sugli scontri sempre più accesi tra i manifestanti e le varie forze di polizia nazionali del luogo in cui veniva organizzata il tal incontro dei paesi cosiddetti industrializzato fosse il G7, il G8 o un forum economico.
A Genova si arrivò perciò con un carico di tensione alle stelle e il governo in carica, il secondo Berlusconi, sembrò particolarmente interessato a "pompare" l'evento, a gettare ulteriore benzina sul fuoco e a preparare il terreno per una miccia pronta a far esplodere un deposito di dinamite. Ministri italiani sul piede di guerra, forse dell'ordine in stato di allerta, minacce terroristiche o presunte tali annunciate o sventate da un giorno all'altro. Sembrava che in Italia stesse arrivando la feccia del mondo terroristico globale e stesse per scatenarsi l'inferno. Fu destabilizzante vedere che a fronte delle varie zone rosse, zone gialle e così via (altra terminologia entrata oggi così in voga) il movimento era composto per lo più da famiglie, molti anziani, piccoli agricoltori e rappresentanti di popolazioni piccole ma orgogliose, di etnie e minoranze che rivendicavano il diritto al riconoscimento del proprio ruolo nello sviluppo del mondo (chè l'etichetta no-global ma si addiceva al movimento che ringraziava per le opportunità che la globalizzazione offriva ma quando tutto è gestito da pochi che si fanno anche le regole le cose assumono una prospettiva e un esito diversi).
Poi ci fu Carlo Giuliani. Poi la Diaz e Bolzaneto.
Dopo anni di menzogne e depistaggi arriva la verità giuridica che ci racconta come sono andate le cose. Che purtroppo sono peggio di come uno se le immaginava, dai racconti dei testimoni italiani e stranieri. Che un giornalista inglese allora vivo testimone degli eventi racconta (e che Internzionale pubblica). Che ci descrivono un paese occidentale,democratico e moderno (?) in cui lo stato di diritto può essere sospeso a piacimento di pochi, senza limiti. E che, muovendoci oltre l'episodio squadrista della Diaz e Bolzaneto, getta un'ombra cupa sul mondo in cui viviamo, sul potere, su chi lo detiene e su chi decide delle nostre vite, sulle vite spezzate o segnate e sulle colpe riconosciute ma non pagate.

Il 2001 è per il mondo sinonimo di attacco terroristico alle Twin Towers, di 9/11, Al Qaeda, Bin Laden e della guerra in Iraq e Afghanistan, per l'Italia è anche l'inizio di un tentativo neanche tanto velato di ripristinare forme di controllo basate sulla coercizione, sulla violenza, sulla tortura in voga nel famoso ventennio fascista e che impongono una seria riflessione sul rapporto tra la nostra giovane democrazia e certi rigurgiti mai sopiti di alcune frenge di potere. Solo marginali? Ci sono gli anticorpi atti a fermarli? La sentenza della Corte di Appello e di Cassazione ci fa ben sperare (nonostante la magistratura sia sempre sotto attacco) ma è nel nostro agire quotidiano e nel supportare la democrazia e la legalità che certi virus devono estinguersi.

martedì 10 luglio 2012

Paperman


Per chi ancora crede che con la tecnologia, soprattutto la CGI, l'artigianalità si sia persa e le storie abbiano ceduto il passo a pompose esibizioni di effetti visivi. Il fatto è che, come John Lasseter e la storia della Pixar ma non solo insegna, a vincere sono sempre belle storie, personaggi coinvolgenti e le emozioni (tanto tempo fa ci riusci un bel prodotto, molto pompato a dir la verità, La Gabbianella e il Gatto che per un breve periodo diede il la ad una breve stagione di animazione italiana al cinema ma probabilmente colse i produttori impreparati).

Con una matita si possono fare ancora cose incredibili, con il fotoritocco renderle spettacolari, con la CGI trasformarle in magia.

L'esibizione del pauperismo è la foglia di fico per la mancanza di idee e creatività (e del nullo spirito di rischio di certa pseudoimprenditoria nostrana nonché delle istituzioni preposte, visto che ci sono).

mercoledì 4 luglio 2012

Perchè il mondo ha un punto interrogativo in meno

Oggi al Cern, con l'esperimento LHC partito quattro anni fa, è stata rilevata sperimentalmente la particella altrimenti nota come bosone di Higgs, mettendo un punto fermo al fondamento del Modello Standard.

Il Progetto di Dio è un po' meno misterioso da oggi.


domenica 1 luglio 2012

Serata Hot

C'è Spagna-Italia, finale dell'Europeo 2012 in Polonia-Ucraina. La squadra campione in carica difende il titolo dal'outsider che nel corso del torneo è cresciuta soprattutto nei due ultimi match dopo un girone eliminatorio un po' troppo traballante pur meritando nel complesso la qualificazione.
Ci tiene compagnia quella simpatica canaglia di Caronte, per una serata veramente calda e l'auspicio è che ci sia un trionfo dello sport e speriamo anche degli Azzurri.

lunedì 25 giugno 2012

Eventi

Stasera, concertone per l'Emilia a Bologna dove la regione prevalentemente colpita dal terrremoto il 20 e 29 maggio con le scosse più forti e con le conseguenze più devastanti (colpite però anche varie zone della Lombardia e del Veneto) mette in campo i suoi artisti più noti per gridare un enorme "coraggio!" a tutti gli emiliani per rialzarsi da questo duro colpo alle loro vite e raccogliere più fondi possibile per avviare la ricostruzione. L'Emilia siamo anche noi ed è un dovere dare il nostro piccolo contributo. Tra gli artisti, che sono innumerevoli vista la prolificità di cantanti e cantautori di questa terra, manca giusto Lucio Dalla ma è il suo spirito è comunque presente nelle canzoni e nelle collaborazioni che ha fatto, spicca il ritorno di Caterian Caselli, il "casco d'oro", che torna a cantare in pubblico dopo 40 anni e che ancora incanta con la sua voce e la sua interpretazione, fa sempre venire i brividi la sua "Insieme a te non ci sto più".



Tre anni fa se ne andava anche Michael Jackson, purtroppo ricordato negli anni precedenti la sua morte più per le sue controversie giudiziarie legate alla sua presunta pedofilia e per la sua vita scollegata imbavagliata in un limbo da eterno Peter Pan a cinquantanni, schiavo delle sue psicosi e da una selva di parassiti che l'hanno divorato separandolo dal mondo. Musicalmente non lo apprezzavo più da tempo, sembrava ormai persa sia la freschezza del suo pop che la voglia di osare, annegato nelle classifiche dominate dall'hip hop, dal gangsta rap e dalla dance sofisticata dei dj newyorkesi ed europei ma rimango affettuosamente legato a Thriller (1982) e al suo ultimo best selling album Bad (1987), più o meno l'inizio e la fine degli anni 80.
Qualcosa vorrà dire, dopo tutto.




giovedì 14 giugno 2012

Più Corrado Guzzanti per tutti

Che nostalgia rivedere il Lorenzo di Guzzanti oggi su Sky Uno in quel Aniene 2 che è già un instant classic della satira italiana. Con lui mi sono preparato alla maturità nel '93 seguendo il giovane metallaro su Maddecheaò ("secernere", "Re-ca-na-ti!!" "kecciah!" "maddeppiù") con le lacrime agli occhi dal riso. E oggi lo ritrovo uguale a se stesso ma aggiornato 2.0: precario padre di un mezzo emo (e scemo intero) dal linguaggio ancora più incomprensibile del suo e suo malgrado laziale, lui (Lorenz) che è romanista prima che cittadino italiano (e quella fantastica camicia sducita a scacchi!).

Lo show di Corrado Guzzanti ha regalato altre perle, ben dosate (la crisi dei partiti con il PD senza una linea, il leghista in carcere a fare comizi tardivi e il must di Tremonti sdoppiato nel gemello buono e nel gemello, cito, stronzo), citazioniste e surreali (l'autore di satira-Rambo, l'alieno venuto a fare il repulisti, il coro delle Olgettine, il supereroe Aniene), azzeccate nei tempi comici e nel testo (il prete-story editor sornione e agnostico consapevole di recitare una parte e la canzone finale degli ABBA che chiude lo show).
Favoloso lo spot finto Fiat ("Fiat presenta: 'Na Machina!")!

Corrado Guzzanti e i suoi personaggi sono sempre un toccasana alla triste vita quotidiana!



Un calcio sui denti per restare con i piedi per terra (e pensare positivo)



La Nazionale italiana di calcio in questo Europeo 2012 fotografa perfettamene lo stato di salute dell'Italia nazione: enorme potenzialità, buone individualità con guizzi di genialità ma nel momento decisivo invece di attaccare e consolidare arretra e subisce, forse intimidità dalla propria intraprendenza e con una fifa matta di vincere. E ci ritroviamo ancora fregati da soli, a fare calcoli su quante probabilità abbiamo di passare il turno a seconda del risultato altrui invece che per meriti nostri, con ditino dell'indignazione pronto ad essere puntato al primo sospetto di combine dei diretti avversari che con un certo risultato passerebbero con tranquillità e a nostre spese (m'immagino la dietrologia, coatta o indotta, dei giornalisti sportivi, soprattutto Rai, e il brividino saccente del complotto alle porte dei milioni di commissari tecnici ai bar dello sport o nei soggiorni dei condomini).
Alè, Italia (del calcio), se uscirai dall'Europeo a testa alta non ci danneremo più di tanto perché accedere agli incontri decisivi per demerito altrui non sarebbe altrettanto gratificante (e comuqnue non ci farebbe sperare in un cambio di passo ma solo al prolungarsi dell'agonia). Proprio come l'Italia (la nazione tutta).
Secondo me non dobbiamo smettere di pensare all'Islanda: fallita ma non depressa ieri, riformata e felice (e più lanciata verso il futuro) oggi.



mercoledì 6 giugno 2012

Addio a Ray Bradbury maestro di sogni

Un'altra mattonata per la morte di un autore che ha ridefinito il nostro immaginario fantastico del secolo scorso con opere che sono da tempo dei grandi classici (e che dovrei leggere prima o poi, perché non ci si può sempre accontentare delle riduzioni cinematografiche, cribbio!).




So long, Ray

Quanti giorni all'alba?

È un periodo strano questo, soprattutto per il nostro paese. Il palazzo sta crollando, i partiti si arroccanno e si stringono l'un altro proteggendosi dal terremoto che sta per travolgere tutto e all'orizzonte non si riesce a scorgere che italia uscirà.
Alle ultime amministrative di qualche settimana fa, pur con il beneficio d'inventario di una tornata elettorale che non a visto grossi numeri di persone al voto né amministrazioni particolarmente rilevanti, se escludiamo Verona, Genova e Parma, è accaduto quello che ci si aspettava visti i segnali: il crollo dei partiti di maggioranza (PDL e Lega), la vittoria di gruppi di opposizione (IDV e SEL), la conferma del voto di protesta con il voto al Movimento 5 Stelle e le sue importanti vittorie, l'astensionismo come prima "forza" elettorale e un PD che vince ma per abbandono, uscendone paradossalmente più con le ossa rotte (politicamente) che trionfante.
Ora, l'Italia e l'Europa tutta si trovano in mezzo ad una crisi (senza aggettivi, perché ridurla a questioni puramene contabili significa non cogliere il momento storico che stiamo attraversando) verso la quale tutti sembrano impotenti o troppo pavidi per prendere decisioni forti. La sensazione sembra essere innanzitutto che l'Europa abbia fatto il passo più lungo della gamba: senza una vera unità, sembra il malato che mangia se stesso per nutrirsi, senza l'avvedutezza di capire che sta accelerando la sua fine.
Come i partiti italiani (e qui l'analogia di Grillo con gli zombi di romeriana memoria è quanto meno azzeccata): consapevoli di occupare abusivamente (alcuni sui esponenti più degli altri) le istituzioni perché non hanno più elettori, si avvinghiano sul tesoro dei rimborsi elettorali consapevoli che senza sparirebbero. E qui è irritante più che mai la difesa che la Casta fa di se stessa e cioè giustificando i rimborsi (l'improprio modo per superare il referendum del '93 che cancellava il finanziamento pubblico ai partiti) come garanzia di democrazia. Tuttavia se un'associazione privata (che questo i partiti sono) finisce per rappresentare solo i propri tesserati senza più sostegno di alcun elettore che non si riconosce più o semplicemente non si fida più si può parlare ancora di democrazia o diventa semplicemente una truffa?

Considerando che lo Stato italiano è abilissimo a prendere dalle tasche degli italiani (di qualunque colore si stato il governo), scarsa sarebbe la propensione dei cittadini ad alleggerirsi per donare qualcosa ai partiti, probabilmente solo qualche lobby lo farebbe e se ci fosse trasparenza nei finanziamenti di questo genere, di nuovo sarebbe dura giustificarsi con l'elettorato. Supponiamo l'impossibile: alle prossime elezioni legislative, vengono spazzati via i partiti che si sono spartiti il potere negli ultimi vent'anni, relegati a qualche ammnistrazione regionale o cittadina, e prendono il sopravvento i movimenti che meglio hanno saputo intercettare il malcontento sì, ma anche la voglia di voltare pagina, di alzare con orgoglio la testa e dirsi fieri di essere italiani. Riuscirebbero a cambiare le cose in questo paese? Annullare la burocrazia, eliminare davvero le spese inutili dello stato e riallocare le risorse dove servono (scuola, ricerca, manutenzione, recupero del territorio, lotta alle criminalità organizzate e non...), creare le condizioni per i giovani e per il ritorno delle eccellenze (persone e aziende) attualmente all'estero o dobbiamo aspettarci che accada "qualcosa" che distolga da questo possibile scenario?

Non mi piacciono le dietrologie, le considero facili scorciatoie per semplificare la comprensione dei fenomeni sociali e politici quando non si hanno gli strumenti per comprenderli o non si vuole usarli ma purtroppo le esperienze del passato non mi fanno ben sperare per l'avvenire perché ho come l'impressione che un'Italia che funzioni, con i conti in ordine, con l'onestà e la competenza (e la passione, non dimentichiamocelo) ai primi posti nella classifica dei valori ispiratori, ecco, l'Italia che sogniamo quando chiudendo gli occhi riusciamo a guardarla con occhi estranei e ne percepiamo le mille potenzialità, quell'Italia lì, mmm..., possa preoccupare molti. Ma non so ancora chi.