martedì 29 ottobre 2013

Giorni di un Futuro Passato...non me lo rovinate!

Oggi è uscito il primo trailer di X-Men - Days of Future Past che prende palese ispirazione dall'omonima saga di Claremont e Byrne, che ha proiettato gli X-Men (tecnicamente i "nuovi" X-Men, quelli creati da Len Wein non quelli di Lee&Kirby) in cima alle classifiche di vendita agli inizi degli '80 del secolo scorso.
In questo ultimo episodio torna la squadra principale del ciclo cinematografico, Bryan Singer in regia e quasi tutto il cast del primo X-Men qui intersecatosi con quelli di First Class del 2010.
Ora gli elementi per un superfilmone ci sono tutti (e i nuovi inserti non dovrebbero scompaginare più di tanto la trama originale) MA PROPRIO PER QUESTO BASTA UN NIENTE PER ROVINARE TUTTO!!!


L'hype a un milione ed il fandome in delirio sacrifica l'intero X-Force targato Liefeld del 1991 (tutto fa brodo!).

Lou Reed

Sembrava nascosto, intramontabile poeta oscuro, il lato dolente, buio e maledetto del rock, un artista che come molti del suo genere ha ispirato migliaia e tra questi alcuni grandissimi.
Ai più, me compreso, è associato per quel pugno di canzoni che sono stati sufficienti a renderlo un'icona immortale, note senza tempo e parole che ti colpiscono al cuore, con quel tono lieve che può essere ironico e triste allo stesso tempo. Ambiguo, che era il suo marchio di fabbrica.
Non è un addio, poeti come Lou Reed non se ne vanno mai per sempre.







mercoledì 23 ottobre 2013

Libertà è un Apostrophe tra le parole "Joe" e "Garage"

Qualche giorno fa subivo con il consueto malessere di chi, suo malgrado, conosce a memoria le strofe di una canzone che odia, l'ennesima replica di quella che un tempo era il simpatico simulacro di una pantera rosa che con il suo caratteristico sorrisetto beffardo mette nel sacco Clouseau mentre si diffonde l'arcinoto tema di Henry Mancini. Era (rullo di tamburi) la Pantera Rosa, nella versione relodead su un canale a caso del pacchetto Sky, canale 600 e qualcosa.
Dopo essere uscito sconfitto dalla disputa sul telecomando con mio figlio di cinque anni, ho ripensato per un attimo ad uno spezzone del cartone. In esso la nostra eroina color gazzettadellosport veniva risucchiata in una versione distopica del nostro/suo mondo; qui il bassottino (ma probabilmente sbaglio razza) della nemesi della Pantera (ribattezzato da mio figlio l'Uomo coi Baffi) era assurto a ruolo di superdittatore dopo aver misteriosamente sviluppato dei poteri mentali (certificati da una evidente macrocefalìa) che gli consentiva di controllare a distanza l'intera popolazione di una anonima metropoli, emettendo onde cerebrali di un verde smeraldo e condizionando in ogni istante del quotidiano la cittadinanza attraverso schermi e monitor piazzati un po' ovunque e dai quali abbaiava quello che suppongo fosse un discorso propagandistico e dalla forte carica oppressiva (anche se non si capisce a che scopo, non era sufficiente il controllo mentale? Mah!). Il mondo era grigio e solo la nostra mica Pantera che, piombata in questo monòcromo universo sembrava aver il potere di riportare i colori, poteva rompere la crudele schiavitù.
Conoscendo già il risvolto finale di questa centesima riproposizione, i miei pensieri si sono attardati a riflettere se oggi, nel mondo occidentale e all'apparenza diffusamente democratico, una dittatura di questo genere attecchirebbe mai o se fosse uno scenario esclusivamente, diciamo così, fantasioso.
Fascismi e guerre dovrebbero averci vaccinato per secoli, la letteratura e la culturale popolare, dall'arte alla fiction, hanno ragionato per decenni su questi argomenti (io che vivo di luoghi comuni penso innazitutto a Guernica di Picasso, Metropolis di Lang, 1984 di Orwell e V for Vendetta di Alan Moore per dire i primi che mi vengono in mente).
È chiaro che un dittatore da operetta non verrebbe neanche preso sul serio, e in effetti le vie attraverso le quali fascismi e dittature travestite da democrazie potrebbero renderci falsamente convinti delle nostre libertà sono diventate subdole e sottili e non è detto che si sia sempre capaci di discernerle.
Ci sono numerosi paladini della libertà di parola, di espressione e di associazione che vigilano affinchè tutto questo non accada mai ma mi piace pensare come anni addietro, non molti per la verità, un insospettabile paladino dellea libertà tout-court fosse diventato il maestro Frank Zappa. Non certo perché non fosse nelle sue corde, anzi fin dalle sue prime produzioni pose al centro la libertà creativa dell'Artista e dellUomo, quanto l'abilità che dimostrò nel  mettere sotto scacco i cosiddetti benpensati, i politicanti, i predicatori, i fanatici e non ultimi i giornalisti destroidi. E tutto questo mentre continuava a produrre massivamente musica di qualità e riconosciuti capolavori
Il 4 dicembre 2013 si ricorderanno vent'anni dalla sua scomparsa.







martedì 8 ottobre 2013

Senza titolo

Saturare i secondi di silenzio
Pensieri eccheggiano sulle ombre
Nuvole moltiplicatrici di domande
Percezioni invase da verde, blu e giallo

domenica 6 ottobre 2013

Non mi esce dalla testa (18)

Pezzo minore della rock band, già usata nell'adattamento cinemaografico del racconto di Stephen King "Maximum Overdrive" (Brivido, in Italia) e girata dall'autore stesso.