giovedì 30 maggio 2013

Fregola...e tanta!

Man of Steel sta planando...incrociamo le dita, perché voglio tutto l'universo DC al cinema, non solo Batman!


lunedì 20 maggio 2013

Una Tempesta di Spade...che parlano italiano!

Tardi come al solito mi accorgo che è italiano il curatore di tutto ciò che concerne armature e affini ne Il Trono di Spade, da parte del supervisore Giampaolo Grassi, che ha anche una bella pagina su Flickr (e dove qualche volto noto si riconosce in surreali immagini di prove costume!).


mercoledì 15 maggio 2013

La Marverl torna in Tv

In effetti sono lontani i fasti de L'Incredibile Hulk, serie ormai leggendaria di più di trent'anni fa, dove la Marvel "prestava" uno dei suoi pezzi da novanta al piccolo schermo e che fu un grande successo grazie all'intensità di Bill Bixby e alla fisicità di Lou Ferrigno (e il celebre tema finale The Lonely Man, con il quale si chiudeva ogni episodio!)



Oggi la Marvel è un colosso dell'enterteinment e i fumetti sono solo la punta dell'iceberg, i colpi messi a segno al cinema si traducono oggi nell'avvio della nuova serie tv S.H.I.E.L.D., che verrà trasmessa dall'ammiraglia ABC questo autonno (rete in chiaro della Disney, impero multimediale oggi proprietaria della Marvel).
La serie è incentrata sula agenzia spionistica dell'universo a fumetti  omonima, che nei fumetti come al cinema, è il collante principale delle varie testate e comprimaria, quando non protagnista assoluta, di molte vicende dei supereroi della Casa delle Idee. Sarà curioso vedere come il mondo di carta si tradurrà sullo schermo, se ci sarà più coerenza con i film legati agli Avengers o se saprà creare un mondo più allargato con elementi più spionistici che fantastici. Vedremo qualche importante guest star? In mancanza di Nick Fury (Samuel L.Jackson), che dello S.H.I.E.L.D. sarebbe il capo  e di Maria Hill, il suo braccio destro (Cobie Smulders di How Met Your Mother), il link è rappresentao dall'agene Coulson (Clark Clegg), presente fin dal primo Iron Man del 2008, che però sarebbe anche un po' morto in The Avengers...chissà con quale espediente lo resuscitano (per altro, evento abbastanza comune in casa Marvel).



Oh, dimenticavo. Lo showrunner, cioè quello che dirige la baracca per intenderci, è il deus ex machina degli Avengers, Joss Whedon, (quello di Buffy, per intenderci, di Firefly, che non ho visto ma tutti ripiangono e anche di Dollhouse di dice un gran bene) e questo a garanzia che il prodotto sarà quantomeno godibile e coerente!

sabato 11 maggio 2013

lunedì 6 maggio 2013

Non mi esce dalla testa (13)

Il tempo rende tutti uguali e non aspetta nessuno...



La fine delle certezze

Sarà che da piccoli si faceva una vita scandita da semplici routine ma ci sembrava comunque costellata di piccole certezze: la strada verso la scuola fatta con i compagni di classe della stessa via in cui si abitava che si affacciavano più  meno alla stessa ora sulla strada con la stessa espressione assonnata, l'oratorio al pomeriggio dove ci si ritrovava per la consueta "amichevole" di calcetto, la spiaggia bianca di sassi frequentata dala tua famiglia che non sopportava la sabbia, l'inevitabile messa domenicale. E poi c'erano i pilastri in tv: la striscia di cartoni animati, prima sulla Rai, poi sui primi canali privati, lo show del sabato sera, che un tempo si chiamava Fantastico, e quella della domenica, la Domenica In di Rai Uno e i gol della giornata con 90° Minuto e poi i volti, Pippo Baudo, Mike Buongiorno, Paolo Valenti, Heather Parisi e Lorella Cuccarini. Poi arrivavano i mezzo busti familiari dei TG, preceduti dalle altrettanto di casa "signorine Buonasera". Il papa era il volto rassicurante di quell'energico e simpatico prete polacco. Infine una sagoma, spesso di scuro vestita, un po' grottesca e a tratti inquietante di un signore che doveva essere molto ma molto importante, comunque un presidente di qualchecosa, un pezzo grosso anche se a prima vista nessuno l'avrebbe detto.
Quel signore era Giulio Andreotti, il "divo" Giulio, l'incarnazione della (oggi si direbbe Prima) Repubblica italiana, nel bene ma soprattutto nel male perché rappresentava il Potere, quello che si nutre di politichese e funambolismi trasformisti per tutto cambiare affinchè tutto rimanga come prima, il potere che gestisce l'esistente per lasciare le cose eternamente come stanno.
A casa mia, ma probabilmente a casa di molti altri italiani, Andreotti identificava quella politica dalla quale l'uomo della strada non si sentiva rappresentato ma che continuava a votare perché lo status quo era mille volte meglio dell peso di dover fare una scelta e assumersi la responsabilità di un cambiamento, che amava disprezzare ma che gli garantiva comunque uno stile di vita da occidentale moderno, con quei valori stantii e già triti dell'antifascismo+anticomunismo della politica italiana matrona protettrice, nutrice e devota al Vaticano. Era anche quel potere da criticare sì alla luce del sole ma ambiguo su punti nodali della storia italiana del secondo dopoguerra, dalla fondazione della repubblica alla strategia della tensione, ai rapporti con Cosa Nostra.
Oggi è morto a 94 anni, qualcuno lo piange, altri lo rimpiangono, qualcuno ricorderà chi è stato, quello che ha rappresentato e magari un giorno sapremo dire con chiarezza e obiettitivà chi era veramente Giulio Andreotti.