mercoledì 6 giugno 2012

Quanti giorni all'alba?

È un periodo strano questo, soprattutto per il nostro paese. Il palazzo sta crollando, i partiti si arroccanno e si stringono l'un altro proteggendosi dal terremoto che sta per travolgere tutto e all'orizzonte non si riesce a scorgere che italia uscirà.
Alle ultime amministrative di qualche settimana fa, pur con il beneficio d'inventario di una tornata elettorale che non a visto grossi numeri di persone al voto né amministrazioni particolarmente rilevanti, se escludiamo Verona, Genova e Parma, è accaduto quello che ci si aspettava visti i segnali: il crollo dei partiti di maggioranza (PDL e Lega), la vittoria di gruppi di opposizione (IDV e SEL), la conferma del voto di protesta con il voto al Movimento 5 Stelle e le sue importanti vittorie, l'astensionismo come prima "forza" elettorale e un PD che vince ma per abbandono, uscendone paradossalmente più con le ossa rotte (politicamente) che trionfante.
Ora, l'Italia e l'Europa tutta si trovano in mezzo ad una crisi (senza aggettivi, perché ridurla a questioni puramene contabili significa non cogliere il momento storico che stiamo attraversando) verso la quale tutti sembrano impotenti o troppo pavidi per prendere decisioni forti. La sensazione sembra essere innanzitutto che l'Europa abbia fatto il passo più lungo della gamba: senza una vera unità, sembra il malato che mangia se stesso per nutrirsi, senza l'avvedutezza di capire che sta accelerando la sua fine.
Come i partiti italiani (e qui l'analogia di Grillo con gli zombi di romeriana memoria è quanto meno azzeccata): consapevoli di occupare abusivamente (alcuni sui esponenti più degli altri) le istituzioni perché non hanno più elettori, si avvinghiano sul tesoro dei rimborsi elettorali consapevoli che senza sparirebbero. E qui è irritante più che mai la difesa che la Casta fa di se stessa e cioè giustificando i rimborsi (l'improprio modo per superare il referendum del '93 che cancellava il finanziamento pubblico ai partiti) come garanzia di democrazia. Tuttavia se un'associazione privata (che questo i partiti sono) finisce per rappresentare solo i propri tesserati senza più sostegno di alcun elettore che non si riconosce più o semplicemente non si fida più si può parlare ancora di democrazia o diventa semplicemente una truffa?

Considerando che lo Stato italiano è abilissimo a prendere dalle tasche degli italiani (di qualunque colore si stato il governo), scarsa sarebbe la propensione dei cittadini ad alleggerirsi per donare qualcosa ai partiti, probabilmente solo qualche lobby lo farebbe e se ci fosse trasparenza nei finanziamenti di questo genere, di nuovo sarebbe dura giustificarsi con l'elettorato. Supponiamo l'impossibile: alle prossime elezioni legislative, vengono spazzati via i partiti che si sono spartiti il potere negli ultimi vent'anni, relegati a qualche ammnistrazione regionale o cittadina, e prendono il sopravvento i movimenti che meglio hanno saputo intercettare il malcontento sì, ma anche la voglia di voltare pagina, di alzare con orgoglio la testa e dirsi fieri di essere italiani. Riuscirebbero a cambiare le cose in questo paese? Annullare la burocrazia, eliminare davvero le spese inutili dello stato e riallocare le risorse dove servono (scuola, ricerca, manutenzione, recupero del territorio, lotta alle criminalità organizzate e non...), creare le condizioni per i giovani e per il ritorno delle eccellenze (persone e aziende) attualmente all'estero o dobbiamo aspettarci che accada "qualcosa" che distolga da questo possibile scenario?

Non mi piacciono le dietrologie, le considero facili scorciatoie per semplificare la comprensione dei fenomeni sociali e politici quando non si hanno gli strumenti per comprenderli o non si vuole usarli ma purtroppo le esperienze del passato non mi fanno ben sperare per l'avvenire perché ho come l'impressione che un'Italia che funzioni, con i conti in ordine, con l'onestà e la competenza (e la passione, non dimentichiamocelo) ai primi posti nella classifica dei valori ispiratori, ecco, l'Italia che sogniamo quando chiudendo gli occhi riusciamo a guardarla con occhi estranei e ne percepiamo le mille potenzialità, quell'Italia lì, mmm..., possa preoccupare molti. Ma non so ancora chi.

Nessun commento:

Posta un commento