giovedì 29 novembre 2012

Non mi esce dalla testa (6)

Amanda Palmer con il nuovo album Theater is Evil!
Già vde dei Dresden Dolls (quelli di Coin operated boy), artista eclettica e provocatoria, e si è beccata pure quel geniaccio di Neil Gaiman (Neil Gaiman capito? Sandman, Stardust, American Gods!)

domenica 25 novembre 2012

Prime Primarie

Oggi si sono tenute le primarie del centro-sinistra (chissà perchè mi viene sempre da pensare "primarie del PD").
Ora io non so quanto le regole per registrarsi ed il regolamento di votazione avranno influito sull'esito finale che vede per adesso il prevedbile testa a testa tra Bersani e Renzi, con il primo nettamente in vantaggio su secondo.
Registro che è stato comunque un bel tentativo di esercizio di democrazia dal basso, si parla di quasi 4 milioni di votanti, e l'immagine di un centro-sinistra per una volta più dinamico del centro-destra continuerà a prevalere nelle prossime settimane e sposterà forse qualche voto, opponendo una visione diversa della politica tradizionale alla prorompenza del M5S di Beppe Grillo.
Rimango purtroppo scettico su quello che ci ritroveremo alle imminenti elezioni legislative: un centro sinistra che non sappiamo se riuscirà a presentarsi compatto dell'investitura del suo candidato premier, un centro destra spaccato dall'interno, questa volta con B. che tenta di cannibalizzare il movimento a cui ha dato vita, un Movimento 5 Stelle scalpitante ed ancora più agguerrito, gli ultimi strali di una UDC incerta della sua sopravvivenza e tanta polvere di partiti "zombie", incluso l'IDV di Di Pietro.
A rendere tutto un po' più eccitante nell'attesa, il pensiero di tanti potenziali scandali politico-economici a smuovere il dibattito e la questione della elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

giovedì 15 novembre 2012

Teste e manganelli non vanno d'accordo

La brutta aria che tira in Europa ha un odore stantio di un'epoca che la mia generazione non ha conosciuto se non dai racconti dei nostri nonni e delle gravide conseguenze che sono seguite al collasso delle certezze e della sicurezza che dei regime di cartapesta avevano eretto, come un castello di carte che crolla su sè stesso.
È una giustificazione che oggi non abbiamo più, viviamo una crisi profonda da quattro anni ormai e non scomparirà da un giorno all'altro e l'overdose di informazioni che ci sommerge non porta mai nessuna rassicurazione.
È ancora più tremendo perciò constatare che le proteste legittime degli europei vengono puntualmente coperte dagli scontri con le forze dell'ordine e che, indipendentemente da chi abbia acceso la miccia, non si riesca più ad arrestare lo sprofondamento ingiustificato nella violenza, dall'una e dall'altra parte, e ancor meno ci vada a finire in mezzo chi non centri o chi si "ostini" a pensare che davanti abbia un difensore dei propri diritti e che non alzi il manganello soltanto perchè si trova qualcuno che invece alza il dito e la voce per protestare.
Così passeremo un altro giorno ha curare i feriti, a parlare degli abusi e della disorganizzazione degli uni e di chi voglia far fallire queste proteste, senza più tornare all'oggetto di quest'ultime e alla discussione propositiva che vorrebbero alimentare. 





sabato 10 novembre 2012

Non mi esce dalla testa (5)

Reminiscenze di gioventù durante l'estate del '91 al lavoro in un camping...video juke-box a manetta dal pomeriggio alla sera (il titolare ringrazia l'invenzione del laser-disc...), due o tre pezzi come al solito la fanno da padrone e il mio orecchio capta questo refrain da coro da stadio che inneggia al Rock'n Roll! Alla prima pausa caffè finalmente mi tolgo la curiosità di sapere di cosa si tratta. Quattro tamarri molto convinti di quello che stanno facendo e suonando (in una tensostruttura tutta per loro), ritmo da MTV-clip so '80s, si alternano a immagini di repertorio quando il tal gruppo era chiaramente sulla cresta dell'onda e riempiva gli stadi in un tripudio di kitsch glam-rock che sa già di effetto nostalgia perché il grunge è alle porte, il punk si prepara a tornare in auge e gli unici hair rocker che sopravviveranno saranno gli eterni Bon Jovi (e pezzi di Guns'n Roses...ok, no, solo Slash). Ogni tanto fanno capolino confusi spezzoni di un film chiaramente per teenagers nerd-rock di cui francamente non si capisce poi tanto se non che ci sono viaggi nel tempo, mostri animati e una reinterpretazione ironica del Reaper bergmaniano tutto condito in salsa rock.
Il ritmo è travolgente e l'inno alla libertà che il rock infonde è sincera e mi segna per sempre, quell'inno lo riascolto ancora ed è imprescindibile presenza nelle mie playlist, anche se poi il brano in realtà è una cover pompata degli Argent, quel film poi l'ho recuperato (ed il suo capitolo precedente) ed è diventato un mio cult personale (misconosciuto in Italia) e del quale si favoleggia da tempo un seguito.


Il batterista si chiamava Eric Carr, di origini italiane, e questo è stato l'ultimo suo contributo al gruppo, ed è morto il 24 novembre del 1991, lo stesso giorno della morte di Freddie Mercury.

Ah, il gruppo se non l'aveste capito, sono gli immarcescibili KISS!

lunedì 5 novembre 2012

Punto di svolta

Giornate dense queste, l'uragano Sandy spazza la costa nord degli Stati Uniti proprio qualche giorno prima dell'election day (per inciso, domani 6 novembre, il tradizionale martedì), aggiungendo benzina al fuoco selvaggio degli argomenti elettorali Obama vs Romney (quest'ultimo campione mondiale di gaffes e dichiarazioni fuori tempo massimo).
In Italia regna un paesaggio di desolante piattume, Renzi polemizza con Bersani che polemizza con Vendola che polemizza con Casini che polemizza con Berlusconi che...si scusa (!) con gli italiani nell'ultimo libro di Vespa, fondi che spariscono, emendamenti che compaiono e scompaiono che manco una cospirazione pro-Ufo, Di Pietro che litiga con tutto il mondo e disfa l'IDV con scorno dei suoi parlamentari e militanti, nel frattempo il mondo del lavoro e imprenditoriale in generale sono alla canna del gas e a parte qualche timido segnale di ottimismo, non sembra che ci attenda alcuna luce in fondo al tunnel, almeno per ora.
Tuttavia non serve essere pessimisti, non guadagnamo niente a chinare il capo di fronte alla nebbia fitta dell'italiana inanità perché se l'Italia-sistema è un carrozzone scassato senza più speranze, gli italiani, alcuni italiani, sanno lasciare ancora il segno e fare la differenza, nonostante le avversità, nonostante la peggiore delle tragedie.