sabato 31 dicembre 2011

Quando penso, quando leggo...ma stasera si va a letto più tardi e bisogna pur festeggiare, o no?

Cosa rimane alla fine di ogni anno? Sfilano gli eventi memorabili, le personalità decedute, i grandi cambiamenti politici, le top ten delle migliori canzoni, dei migliori film, delle sfide sportive, degli scandali
Sommersi dalle informazioni e catturati da questo reminder di nostalgia a breve termine, troviamo comunque una sorta agio confortante nel riordinare gli eventi che in qualche modo hanno costellato i precedenti dodici mesi della nostra vita.
Riflettevo sul concetto di velocità, è diventato un cardine del mondo moderno, e ho l'impressione che tutto sia riconducibile più che altro all'accessibilità dell'informazione che è straordinariamente più ampia e cresce ogni momento. Ieri avevamo le trasmissioni familiari di fine anno in tv che congedavano l'anno vecchio salutando quello nuovo, oggi in ogni momento e letteralmente nella nostra mano possiamo ripercorrere la nostra timeline (questa parola è già in pole per divenire un'icona del 2012).

Allora qual è il problema? È che dobbiamo imparare a gestire queste informazioni e ad organizzarle, dobbiamo imparare a filtrare il superfluo da ciò che è importante, imparare a scegliere e impedire che qualcuno scelga per noi altrimenti non siamo più padroni dei nostri pensieri e dei nostri ricordi e perciò siamo letteralmente meno liberi.
Certo è paradossale questo corto circuito: più informazioni -> meno libertà! Il motivo a mio avviso è da ricercare nello sbilanciamento tra la rapidità con cui le tecnologie si sono sviluppate, il mercato è esploso negli ultimi 15 anni, e la nostra capacità di gestire questa mole di dati. Qual è il modo giusto di apprendere oggi? Vale ancora di studiare sui libri o leggere un quotidiano? O forse tutto avverrà tramite un supporto informatico tramite la Rete? E la qualità di ciò che apprendiamo sarà la stessa, peggiore o minore?
Spero di riuscire a non rinunciare al piacere della lettura, il gusto di una passeggiata lungo una spiaggia o un sentiero di montagna, magari apprendere l'arte di oziare ma nel contempo capire qual è per me il modo migliore di utilizzare le opportunità che la connessione ininterrotta e veloce con il mondo mi offre.

Quest'anno personalmente è stato molto importante, per motivi sia familiari che lavorativi ma anche per come il mondo è cambiato e mi piace pensare che il 2012 sarà un anno di cambiamenti positivi. Comunque andrà mi ritroverò probabilmente l'anno prossimo in questo stesso giorno a fare gli stessi ragionamenti sul tempo che passa, sui ricordi, sulla memoria, a cercare di truccare il bilancio personale se ne troverò giustificazione, affinché il conto sia sempre in pareggio se non positivo, vagheggiando tra rimorsi e speranza, aspirazioni mortificate e gioie familiari.

Buon 2012!




PS
Rileggendo questo post, ma vale anche per quelli passati, scopro di aver parlato di argomenti troppo grandi per me, affrontati da gente più in gamba e con più sale in zucca in maniera meno banale, frettolosa e inconcludente della mia ma alla fine questo blog è più il mio diario che non tenevo da bambino che non una vetrina per il confronto con le idee altrui. E se qualcuno non trova un collegaento tra testo, opportunità del momento e filo logico troverà anche meno opportuno anche Come Alive dei Foo Fighters.
Nessun problema, è stato tutto serenamene processato dal mi cervello nelle ore precedenti, un senso ce lo avranno (che stenterò io stesso a riconoscere anche solo fra qualche settimana).
Enjoy!

venerdì 23 dicembre 2011

Meeeeeeeerry Christmaaaas!




Il Natale è...passare la sera dell'antivigilia ritagliando sagome per gli alberi di cartoncino dei bambini.

Buon Natale a tutti!

giovedì 22 dicembre 2011

Pensierini prenatalizi



Pur avendo abbandonato da tempo la retta via che illumina con innocente candore la nostra infanzia verso il Bambino Gesù, resistendo strenuamente alla pagana consuetudine di scrivere la letterina al noto affabulatore svappeso capitalista travestito da estintore dietro il quale si nascondono i biechi affaristi delle multinazionali, ho deciso di stilare la mia personale lista di 10 desideri:
1 - l'annichilazione totale dell'Italia di Berlusconi e del berlusconismo
2 - l'annichilazione totale della peggiore classe dirigente dell'Universo
3 - superare la crisi economica e ricevere un aumerno di stipendio, smettendo di pensare male, nel frattempo, ogni volta che vengo sorpassato dall'ultimo modello di Mercedes o vedo ristrutturare quella villetta lungo la strada mentre vado al centro commerciale (sicuramente il frutto di duro e lungo lavoro e i soldi se li sono sudati)
4 - la combustione spontanea di tutte le "riviste" di gossip, redazionie direttori compresi
5 - Studio Aperto che diveta la rubrica di informazione di "cotto e Mangiato"
6 - Sanremo abolito per acclamazione nazionale
7 - la Pausini, Jovanotti, Ligabue, Tiziano Ferro, i Negramaro che annunciano i loro ultimi "lavori" per ritirarsi subito dopo in qualche monastero scelto a caso su Google Maps
8 - quel comico italiano di grande successo capirà che invece fa letteralmente cagare perché gli italiani non capiscono notoriamente una mazza e si autoesilierà (tu sai chie è)
9 - il terzo capitolo di X-Files al cinema da sbancare al botteghino mondiale
10 - il cancro che viene sconfitto dalla vera malattia incurabile dell'umanità: il raffreddore




Buon Natale!


lunedì 19 dicembre 2011

Addio, Professor Hitchens

 Un po' tardivamente ripropongo un video che vidi qualche settimana fa sul blog di Luca Sofri dedicata alla figura del Prof.Cristopher Hitchens, ateo militante ed eretico inviso a destra quanto a sinistra per le sue posizioni non ortodosse su laicità e religione.

Hitchens è morto il 15 dicembre per un cancro all'esofago. (Un suo bell'articolo lo si trova su Il Fatto Quotidiano di ieri).

Consiglio numerosi video anche sottotitolati in italiano per inquadrare questo intellettuale.

domenica 11 dicembre 2011

5 motivi del perché i 30enni amano Superman (e 5 perché i giovani lo evitano)



Quand'ero un giovane nerd affamato di fumetti leggevo come la maggior parte degli adolescenti italiani i Bonelli. Non Dylan Dog, certo, era troppo di moda e lo leggevano tutti (i lettori della prima ora erano insopportabili 'siamo stati i primi, eravamo in pochi, ora è troppo commerciale, blablabla...' e tutte le mafrine che accompagnano i fenomeni che dal sottobosco si ergono a trend di massa, Rat-Man docet), bensì leggevo Martin Mystere e poi Nathan Never.
Tuttavia la serialità italiota mi stancò presto non per gli autori in sè, sceneggiatori e disegnatori di eccellente livello sono passati per le due serie succitatè, quanto quel senso di stantìo dejà vu che dopo pochi numeri si iniziava a percepire. Superando un iniziale schizofrenico pregiudizio mi avvicinai così ai supereroi Marvel dapprima (Uomo Ragno, Fantatici Quattro e Hulk poi tutti gli altri) in un fiorentissimo periodo di rinascità nella seconda metà degli '80. Tuttavia un'occhiatina la lanciavo ogni tanto agli albi DC malamente pubblicati da vari editori poi solo dalla Play Press (sempre in maniera deprecabile però) verso i quali nutrivo un legittimo scetticismo: eroi vecchi->storie vecchie->soldi buttati. Fui sorpreso di scoprire tutto il contrario da quello che avevo immaginato (e che in futuro magari racconterò, si tratava del post-Crisis seconda metà degli Ottanta) ma soprattutto non potei notare come dall'amore verso personaggi atipici, moderni, in qualche modo alternativi come i personaggi dei fumetti italiani prendeva piede in me una sfrenata passione per il supereroe per antonomasia: Superman! Cominciai a notare anche come questo ultraclassico fumetto fosse divenuto, benchè sempre popolare e sopravvissuto apparentemente immutato fino ad oggi, una sorta di antifumetto verso i nuovi lettori soprattutto i più giovani, oggi quasi tutti divoratori di manga mentre i trenta barra quarantenni (come me) lo riscoprono e ne rimangono affascinati. Perchè? mi sono chiesto. Ecco la mia personale classifica.

I  5 motivi del perché dai trenta in su si ama Superman!

5) È iconico.
C'è poco da fare, pensi ad un supereroe e pensi ad una tutina attilata e ad un mantello poi ad un logo riconoscibile subito ti viene in mente Superman. Talmente iconico da divenire una parola di uso colloquiale. È il super-uomo per definizione, super-forte, invulnerabile e con la capacità di volare e dall'altruismo sovra-umano.



4) È il boy-scout per eccellenza.
Superman ferma i terremoti ed i pianeti in collisione con la nonchalance con cui salva i gattini dagli alberi e aiuta le vecchiette ad attraversare la strada. Ma è anche la mano che ti sostiene quando tenti il suicidio, sei depresso/a e la persona che ti ascolta quando nessun altro lo fa.



3) È un leader naturale.
Superman è quel tipo di persona che sa ispirare anche soltanto con la sua presenza, come le grandi pesonalità del passato o leader di grandi movimenti e religiosi. Quando non veste la maschera della sua controparte umana, Clark Kent, Superman è il naturale ambasciatore di pace e speaker onoraio delle Nazioni Unite!

2) Truth, justice and...the human way!
Nonostante nei fumetti che ne raccontano le storie Superman sia spesso chiamato ad usare i suoi poteri per difendere i più deboli se non la Terra stessa e l'intera umanità, Kal-El è riluttante nell'uso della forza. I valori di lealtà, di fiducia, amore veso il prossimo, con i quali i suoi genitori adottivi lo hanno cresciuto si sono radicati nel profondo del suo cuore. Per Superman a prevalere non è mai la convinzione che la forza o la violenza siano la soluzione ma la ricerca della Verità e della Giustizia (proprio quelle con la masiucola!) che sono quelle che rendono gli uomini liberi. E lui, con tutti i suoi poteri ed il suo retaggio kryptoniano che lo rendono al di sopra di tutto, si sente a tutti gli effetti inter pares al cospetto della Verità.


1) È l'uomo più solo del mondo e nonostante tutto la sua missione è salvarci.
 I paragoni con Gesù si sono sprecati ma al di là degli accostamenti più o meno blasfemi, il piccolo Kal-El è stato inviato sula Terra come ultima occasione per salvarlo e conservare la cultura di Krypton, consapevoli che sarebbe diventato un dio tra gli umani. Questo ha reso Superman in quanto unico superstite e unico super-uomo, diverso e conseguentemente il più solo su questo pianeta, ciò che lo ha portato a costruire la sua Fortezza della Solitudine dove può sentirsi a casa, se stesso. incondizionato dei Kent, lo hanno portato ad ergersi senza ripensamenti a difensore non tanto della nostra specie quanto della fiducia che l'uomo ripone nell'Umanità in senso lato, tamponando le ingiustizie senza sottrarre al pianeta Terra la sovranità delle proprie azioni, benchè avrebbe potuto imporle avendone il potere.



Ecco i 5 motivi per i quali i giovani adolescenti (ieri, oggi e domani) non amano Superman.

5) È iconico (troppo)
Superman È una figura retorica. E quando sei giovane della retorica te ne sbatti. Vuoi mettere Evangelion, Berseker o Kenshiro?

(Mi sa che già questi per parecchi adolescenti sono già "passatelli"...).

4) Non è "cool"
 
Superman è monolitico nel suo essere...Superman. I tentativi di farlo stare al passo con i tempi lo hanno spesso reso ancora più indigesto ai nuovi lettori e allontanato gli aficionados. Vogliamo parlare dell'incrollabile ricciolino pendente dall'impomatato e perenne taglio né troppo lungo né troppo corto? Vgliamo parlare della tutina azzura? Vogliamo parlare delle mutande rosse sopra i pantaloni?

(Oddìo, forse l'ultimo tentativo è stilisticamente prudente ma più coraggioso.)




3) Rappresenta il potere costituito
I giovani? Si ribellano. Difficilmente un eroe vecchio stampo che è ancora spesso idenificato con il nazionalismo americano più retrivo possa ispirare i giovani a contestare l'autorità quando il caro Azzurone è visto come il guardiano dello status quo.


(Grazie di niente, Frank Miller).

2) È paternalistico.
Quando compare il mantello rosso con la grande "S" stampata sopra può scapparci una bella scazzottata di dimensioni galattiche oppure un pistolone su ciò che è giusto e cò che è sbagliato, su quello che andrebbe fatto e quello da evitare.

1) È vecchio.
È incontrovertibile, Superman si volge anagraficamente verso gli 80 anni.
E chissà perché quando altri media che non siano in qualche modocollegati al mondo del fumetto  lo rappreentano se va bene con le ultime incarnzaioni sul grande schermo di Cristopher Reeves (grandissimo ma l'ultimo suo film, Superman IV, è del 1984) altrimenti al Superman di Fleischer o addirittura ci si rifà alla copertina di Acion Comics n°1.


 Da ultimo, letture consigliate.

1. All Star Superman di Morrison e Quitely (capolavoro)


2. Il ciclo Geoff Johns-Gary Frank su Action e Secret Origins


3.Il ciclo di Byrne (soprattutto la mini Man of Steel)


4. Le storie di Alan Moore (impedibili e poetiche).


5.Poi ci sono quelle dei '60 e '70 (Cary Bates, Elliott S! Maggin e Curt Swan) che sono delle chicche ma per intenditori.

Cento di questi anni, Superman!


lunedì 5 dicembre 2011

Ti ricordi che ne hai bisogno

Il mare mosso d'autunno, la spiaggia di sassi e sabbia che frequentavi da bambino con la tua fmiglia, quasi ancora come allora, quasi inospitale e ruvida, libera dalle comodità delle sirene estive e dai richiami allettanti degli chalet, l'aria appena un soffio delicato per via di quel sole pallido che ti consente l'azzardo di portarci i tuoi bimbi. Poche auto, qualche ciclista della domenica, qualcuno che passeggia, il suono che prevale sono le onde del mare e i bambini che ti chiedono i sassi migliori da lanciare.
Cerchi già di scuoterti dai ricordi che questo paesaggio di grigio e di azzurro vogliono farti rimpiangere, poi incroci gli sguardi divertiti dei tuoi figli che lanciano i sassi verso le onde brusche che si infrangono, schiumando così vicino alle loro scarpe, loro che scappano urlando e scherzano e saltano e tua moglie che ride insieme a voi, scacci la malinconia e accogli questa strana piccola gioia che ti invade, e al diavolo tutte le incertezze e i timori che hai dentro.

E qualunque altro sconfortante motivo per soffrire.