giovedì 26 luglio 2012

E venne il giorno...

...delle olimpiadi di Londra 2012!
Domani si parte con la cerimonia inaugurale prima di tuffarci il giorno dopo nel vivo delle competizioni. Sembra cinico e pregiudiziale chiedersi fin da adesso cosa rimarrà di queste Olimpiadi? Assisteremo ad un grande spettacolo di sport, con tutto il carico simbolico che questa manifestazione si porta da sempre, imprimeremo le immagini di vittorie avvincenti, miracolose, inaspettate, trionfi previsti e delusioni clamorose, pianti di liberazione e di dolore, braccia alzate al cielo con lo sgurardo rivolto al proprio dio o volti in lacrime con le mani a coprire la tempesta di emozioni che fa fremere il corpo. Spero che sia tutto questo e ancora e di più, che non ci sarà memoria (lo spazio purtroppo ne sarà tanto) a polemiche di vario genere che condiranno i quotidiani, i tabloid ed i siti (nonché i social network, cinguetii vari...) per soddisfare quei palai a cui lo sport non è sufficiente.
Nei giorni passati ho ascoltato (e recuperato in podcast) la trasmissione Passioni che ha raccontato le più belle storie delle Olimpiadi.
Ecco mi piacerebbe che questa edizione fosse un lungo racconto da ascoltare, vedere e sentire con il cuore, per condividere le storie, e non solo le vittorie e le sconfitte, degli atleti di Londra 2012.

giovedì 19 luglio 2012

Neil Gaiman torna a scrivere Sandman

Quando una notizia è un evento: Neil Gaiman, come recentemente annunciato al San Diego Comic-Con, tornerà a scrivere una miniserie di Sandman, il fumetto di culto che negli anni '90 di fatto fu fondativo della linea Vertigo della DC e che cambiò per sempre una buona fetta del comicdom mainstream introducendo temi alti nei comics americani, allora ancora concepiti in chiave esclusivamente supereroistica.
Fu il secondo "terremoto" nei comics dopo Watchmen che reimpostò la narrazione nel fumetto di massa, con tematiche adulte, molto spesso scabrose e tabù con la prosa di una tragedia shakespeariana (che Gaiman omaggiò in maniera esplicita nella stessa gestione di Sandman), inizialmente prendendo spunto dallo stesso universo supereroistico tradizionale (Swamp Thing, il Sandman di Kirby, gli stessi Superman e Batman...) fino a staccarsi dall'Universo DC tradizionale e raccontare con occhi rinnovati di mondi fantestici nel quotidiano reale (l'universo "Vertigo" appunto) regalandoci alcune perle come le miniserie su Death, spesso al centro di ipotesi su film o serie tv e aprendo le porte a favole adulte (come non citare i nuovi corsi di Swamp Thing, Hellblazer, Doom Patrol, Shade the Changing Man, Animal Man solo per i più importanti.
Negli ultimi dieci anni Gaiman si è dedicato soprattutto ai romanzi, alcuni di essi trasposti al cinema come Coraline o Stardust, aspettando American Gods e questa notizia è di quelle che numerosi fan accolgono con un urlo interiore di giubilo.


martedì 17 luglio 2012

Il G8 di Genova. Dopo la sentenza sulla scuola Diaz.

Il 21 luglio 2001 me lo ricordo bene. Da pochi giorni avevo il braccio ingessato per via di uno stupido incidente avuto in uno stupido torneo di calcetto per via di una stupida caduta (in realtà poi lo stupido ero io che non avevo fatto bene i conti con una routine da adolescente che mi stava già abbastanza stretta, ma tant'è) e mi trovavo a passare i pomeriggi e le sere con la mia futura moglie proprio in quel periodo che sarebbe passato a posteri come i tragici eventi del G8 di Genova.
Fino a quel momento i G8 erano delle riunioni tecnocratiche (oggi sono ancora più burocratiche e farraginose ma sono ormai estinte a favore degli allargati G20) dove le presunte potenze industriali del mondo prendevano decisioni e fondavano strategie per influenzare l'economia e (ambizione ancor maggiore) le politiche economiche con forti ripercussioni ovunque. Questi teatrini da Spectra di terz'ordine ma sotto agli occhi di tutti cominciavano a mostrare i primi segni di cedimento già da qualche anno, quando a Seattle nel '99 il movimento che verrà con un'infelice sintesi 'popolo no global' organizzò delle contro-manifestazioni per protestare su quelli che secondo lo stesso movimento erano gli aspetti deleteri della cosiddetta globalizzazione, in atto già da decenni a dire la verità, ma che l'evoluzione accelerata nel decennio precedente della tecnologia aveva messo in luce: impoverimento del Sud del mondo, aumento delle disparità sociali ed economiche, sfruttamento delle realtà locali più emarginate che rimanevano fuori dai profitti delle grandi multinazionali, sfruttamento indiscriminato delle risorse ambientali e danneggiamento degli ecosistemi locali fino ad arrivare a sostenere l'ipotesi del riscaldamento globale del pianeta. Temi oggi più familiari ma che allora venivano proposti per la prima volta con strategia di comunicazione veemente ed improvvisa, grazie ad internet soprattutto, che faceva apparire il movimento come qualcosa di uniforme e compatto agli occhi dell'opinione pubblica ancora attaccata alla televisione (e alla carta stampata) come unica fonte di informazione.

Tra l'esordio a Seattle e il G8 di Genova, il movimento aveva già promosso diverse proteste, sit-in e controproposte ma i media tradizionali sembravano porre sempre l'accento più che sui contenuti discussi sugli scontri sempre più accesi tra i manifestanti e le varie forze di polizia nazionali del luogo in cui veniva organizzata il tal incontro dei paesi cosiddetti industrializzato fosse il G7, il G8 o un forum economico.
A Genova si arrivò perciò con un carico di tensione alle stelle e il governo in carica, il secondo Berlusconi, sembrò particolarmente interessato a "pompare" l'evento, a gettare ulteriore benzina sul fuoco e a preparare il terreno per una miccia pronta a far esplodere un deposito di dinamite. Ministri italiani sul piede di guerra, forse dell'ordine in stato di allerta, minacce terroristiche o presunte tali annunciate o sventate da un giorno all'altro. Sembrava che in Italia stesse arrivando la feccia del mondo terroristico globale e stesse per scatenarsi l'inferno. Fu destabilizzante vedere che a fronte delle varie zone rosse, zone gialle e così via (altra terminologia entrata oggi così in voga) il movimento era composto per lo più da famiglie, molti anziani, piccoli agricoltori e rappresentanti di popolazioni piccole ma orgogliose, di etnie e minoranze che rivendicavano il diritto al riconoscimento del proprio ruolo nello sviluppo del mondo (chè l'etichetta no-global ma si addiceva al movimento che ringraziava per le opportunità che la globalizzazione offriva ma quando tutto è gestito da pochi che si fanno anche le regole le cose assumono una prospettiva e un esito diversi).
Poi ci fu Carlo Giuliani. Poi la Diaz e Bolzaneto.
Dopo anni di menzogne e depistaggi arriva la verità giuridica che ci racconta come sono andate le cose. Che purtroppo sono peggio di come uno se le immaginava, dai racconti dei testimoni italiani e stranieri. Che un giornalista inglese allora vivo testimone degli eventi racconta (e che Internzionale pubblica). Che ci descrivono un paese occidentale,democratico e moderno (?) in cui lo stato di diritto può essere sospeso a piacimento di pochi, senza limiti. E che, muovendoci oltre l'episodio squadrista della Diaz e Bolzaneto, getta un'ombra cupa sul mondo in cui viviamo, sul potere, su chi lo detiene e su chi decide delle nostre vite, sulle vite spezzate o segnate e sulle colpe riconosciute ma non pagate.

Il 2001 è per il mondo sinonimo di attacco terroristico alle Twin Towers, di 9/11, Al Qaeda, Bin Laden e della guerra in Iraq e Afghanistan, per l'Italia è anche l'inizio di un tentativo neanche tanto velato di ripristinare forme di controllo basate sulla coercizione, sulla violenza, sulla tortura in voga nel famoso ventennio fascista e che impongono una seria riflessione sul rapporto tra la nostra giovane democrazia e certi rigurgiti mai sopiti di alcune frenge di potere. Solo marginali? Ci sono gli anticorpi atti a fermarli? La sentenza della Corte di Appello e di Cassazione ci fa ben sperare (nonostante la magistratura sia sempre sotto attacco) ma è nel nostro agire quotidiano e nel supportare la democrazia e la legalità che certi virus devono estinguersi.

martedì 10 luglio 2012

Paperman


Per chi ancora crede che con la tecnologia, soprattutto la CGI, l'artigianalità si sia persa e le storie abbiano ceduto il passo a pompose esibizioni di effetti visivi. Il fatto è che, come John Lasseter e la storia della Pixar ma non solo insegna, a vincere sono sempre belle storie, personaggi coinvolgenti e le emozioni (tanto tempo fa ci riusci un bel prodotto, molto pompato a dir la verità, La Gabbianella e il Gatto che per un breve periodo diede il la ad una breve stagione di animazione italiana al cinema ma probabilmente colse i produttori impreparati).

Con una matita si possono fare ancora cose incredibili, con il fotoritocco renderle spettacolari, con la CGI trasformarle in magia.

L'esibizione del pauperismo è la foglia di fico per la mancanza di idee e creatività (e del nullo spirito di rischio di certa pseudoimprenditoria nostrana nonché delle istituzioni preposte, visto che ci sono).

mercoledì 4 luglio 2012

Perchè il mondo ha un punto interrogativo in meno

Oggi al Cern, con l'esperimento LHC partito quattro anni fa, è stata rilevata sperimentalmente la particella altrimenti nota come bosone di Higgs, mettendo un punto fermo al fondamento del Modello Standard.

Il Progetto di Dio è un po' meno misterioso da oggi.


domenica 1 luglio 2012

Serata Hot

C'è Spagna-Italia, finale dell'Europeo 2012 in Polonia-Ucraina. La squadra campione in carica difende il titolo dal'outsider che nel corso del torneo è cresciuta soprattutto nei due ultimi match dopo un girone eliminatorio un po' troppo traballante pur meritando nel complesso la qualificazione.
Ci tiene compagnia quella simpatica canaglia di Caronte, per una serata veramente calda e l'auspicio è che ci sia un trionfo dello sport e speriamo anche degli Azzurri.