martedì 25 novembre 2014

L'avamposto di una splendida italiana


Ci sono persone e ci sono persone speciali, si tramandano miti e si narrano leggende e ci sono persone che con la loro perseveranza raggiungono traguardi magari semplicemente inaspettati; c'è la retorica dell'eroe che non si lascia abbattere dai colpi infertigli dal Destino e c'è la caparbietà meticolosa di chi si dedica anima e corpo ad un sogno che poi diventa una missione ma non in senso religioso, proprio una m-i-s-s-i-o-n-e e la persona in questione è una giovane donna italiana che si chiama Samantha Cristoforetti, la missione si chiama Futura. È partita il 23 novembre 2014 per conto dell'ESA (European Space Angency) e dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) sulla stazione spaziale internazionale, meglio nota con l'acronimo ISS da Baikonur, in Kazakhstan.


La storia di Samantha è quella esemplare di ogni bambino o bambina con un sogno, quello di volare, tanto in alto da raggiungere le stelle ma fissare ad occhi aperti il cielo azzurro o la notte stellata non è più sufficiente ma è la spinta decisiva a far intraprendere dopo il liceo la facoltà di Ingegneria Aerospaziale per entrare nell'Aeronautica Militare Italiana (dove ha raggiunto il grado di capitano). Qui il caso volle (per i meno smaliziati si può parlare di Destino, vedi sopra) di riuscire a cogliere l'opportunità di essere selezionata per il programma spaziale europero, lo stesso che ha portato già tanti italiani in orbita (sei per la precisione: Malerba, Cheli, Guidoni, Vittori, Nespoli e Parmitano).


Il programma è molto duro e lungo e Samantha si prepara dal 2009 ad affrontare questa che per la gente "normale" può sembrare poco più che una simpatica e costosa per quanto affascinante avventura ma che spesso si dimentica essere uno dei percorsi pionieristici che proiettano il genere umano verso lo spazio e perciò a farci diventare tutti un po' extraterrestri. Tuttavia la giovane "montanara" (è originaria di Mulè, un piccolo paesino trentino) ha affrontato questo percorso con la determinazione di una wonder woman, come ci si aspetterebbe da un astronauta di formazione militare, ma sempre con un piglio sereno, sorridente e leggero, lei abituata a viaggiare spesso e ad adattarsi presto a nuovi luoghi, nuove lingue e nuove culture (ha studiato e si è laureata a Monano di Baviera e parla fluentemente oltre all'italiano, l'inglese, il tedesco, il russo e studia anche il cinese).

In questi casi i social media esprimono forse il loro potenziale migliore, avvicinare le persone e renderle partecipi delle esperienze che sta vivendo qualcun altro, diventa estremamente intenso e coinvolgente avere l'opportunità di entrare nella routine di un'astronauta (al femminile!), capire quanto impegno e dedizione occorre mettere per vivere questa avventura e percepire pienamente le ricadute che potranno avere in futuro.

Così diventa anche più semplice capire perchè Samantha Cristoforetti è un modello da seguire per tutti quelli che con sconforto guardano al domani, perchè anche se non tutti vogliamo o possiamo ambire alle stelle, possiamo e forse dobbiamo essere più ottimisti, perchè se la felicità non è un regalo che abbiamo meritato, è però la sfida giornaliera che i nostri sforzi tramutano in un tesoro che una volta conquistato brilla solo per noi, di cui noi soli siamo i custodi e i destinatari finali. Dobbiamo trovare il nostro tesoro, farlo brillare e di riflesso illuminare il nostro cuore.

Samatha Cristoforetti e lo staff dell'ESA sono attivissimi sui social media e lo saranno ancora di più con l'avvio ufficiale della missione FUTURA per cui rimando tutti ai link ufficiali dei loro "avamposti" in rete:

http://avamposto42.esa.int/

https://twitter.com/Avamposto42

https://plus.google.com/+SamanthaCristoforetti/

https://twitter.com/AstroSamantha

https://www.flickr.com/photos/astrosamantha/

Chi non avesse colto tutti i numerosi riferimenti di Samantha e della missione nonchè dei nomi scelti per i vari siti o nickname, consiglio caldamente l'imprescindibile libro di Douglas Adams, Guida galattica per Autostoppisti meglio nota come The Hitchhiker's Guide to the Galaxy.

Don't Panic!


 



martedì 11 novembre 2014

Non mi esce dalla testa (28)

Quando ho ascoltato per la prima volta questo pezzo sono rimasto fulminato. Non credevo che gli autori di Bohemian Rapsody e Somebody to Love fossero riusciti a mettere tanto furore acido e odio in maniera così perfetta e schiumosa. L'inizio è un viaggio psichedelico e allucinante in una mente rapidamente obnubilata dalla rabbia, le note di chitarra elettrica successive sono degli spilli appuntiti che trafiggono il cervello e gli grida "EHI, STRONZO, È ORA DI TIRARE FUORI LE PALLE E URLARE!".

Live:



Studio:



You suck my blood like a leech
You break the law and you breach
Screw my brain till it hurts
You've taken all my money - you still want more,

Misguided old mule
With your pigheaded rules
With your narrow - minded cronies who are fools of the first division-

Death on two legs -
You're tearing me apart,
Death on two legs
You never had a heard of your own -

Kill joy, Bad guy,
Big talking, Small fry
You're just an old barrow - boy
Have you found a new toy to replace me,
Can you face me -

But now you can kiss my ass goodbye

Feel good, are you satisfied

Do you feel like suicide (I think you should)
Is your conscience all right
Does it plague you at night,
Do you feel good - Feel good!

Talk like a big business tycoon,
But you're just a hot - air balloon,
So no one gives you a damn,
You're just an overgrown school - boy
Let me tan your hide.

A dog with disease,
King of the 'sleaze'
Put your money where your mouth is Mr. Know all,
Was the fin on your back part of the deal...(shark!)

Death on two legs
You're tearing me apart
Death on two legs -
You never had a heart of your own,
(You never did, right from the start)

Insane you should be put inside,
You're a sewer - rat decaying in a cesspool of pride
Should be made unemployed
Then make yourself null - and - void,
Make me feel good
I feel good. 


Death on Two legs, una canzone scritta da Freddy Mercury, eseguita dai Queen, per noi sull'orlo di scoppiare.