martedì 31 maggio 2011

Ellissi



Oggi è una di quelle giornate che mi portano a desiderare di essere uno di quei personaggi di fantasia che elidono i noiosi momenti della quotidianità e delle attività "collaterali" alla trama della loro vita in una riga, tipo:

"Ryan aprì il suo computer e scrisse per le successive due ore la relazione che gli era stata assegnata"

oppure

"Nel giro di un pomeriggio, Marco completò tutte le commissioni che aveva in programma per quel giorno".

Purtroppo lo sceneggiatore della mia vita è puntiglioso e un'ora di noia equivale ad un'ora.

sabato 28 maggio 2011

Vuoi scommetere che la sortita di B. al G8 di Deauville è stato un tentativo di giustificarsi di fronte al Capo del Mondo Occidentale prima che qualche delegittimazione gli arrivi colata di asfalto, dopo la Primavera Araba, i rapporti con Gheddafi, Ben Alì, Lukashenko e altre amenità varie? Seeè, magari...


Scream like a woman

Mai sentito parlare di death metal? Mai sentio parlare di stie growl? Mai senito parlare degli Arch Enemy? Mai sentito parlare di Angela Gossow?


Neanch'io, fino a ieri.

martedì 17 maggio 2011

So American

Questa cosa tipicamente americana mi colpisce sempre in quanto così distante dal modo di informare e fare giornalismo (con le debite e solite lodevoli eccezioni) dei media italiani.
Al di là della comprensibile sbornia post elettorale delle amministrative di questi giorni, l'altro argomento caldo è quello delle accuse di stupro per il boss del Fondo Monetario Internazionale Dominique Struass-Khan (DSK per gli amici), con l'ovvia analogia per le recenti ed ancora attuali disavventure del nostro benemerito PresDelCons.
Di cosa si parlerà mai sulla stampa americana, visto che la vicenda di DSK si svolge a New York e che il capo della FMI era chiamato ad importanti decisioni in materia finanziaria, non ultimo un pacchetto di sostegno alla Grecia?
Ma della separazione tra Arnold Schwarzenegger e la moglie Maria Shriver, ovviamente, a seguito del tradimento dell'ex governatore della California!

Arnold Schwarzenegger's lies have a familiar ring

 Mother Of Schwarzenegger's Love Child Revealed

Giusto il NYTimes si ricorda dell'esponente francese e dei suoi problemi giudiziari.

Be' qualche blogger riesce comunque a scrivere degli sbarchi degli immigrati a Lampedusa, che anche da noi sono un'emergenza stranamente in calo.

Questi americani!

venerdì 13 maggio 2011

10 cose che...

...non ho voluto deliberatamente dibattere nel mio blog:
1 - la morte di Osama Bin Laden
2 - le elezioni amministrative 2011
3 - lo scudetto del Milan e di come il calcio italiano conti sempre meno in Europa e nel mondo
4 - Lady Gaga e dove è comparsa nel ultimi sette minuti
5 - il matrimonio del secolo tra William e Kate
6 - Karok Wojityla beato
7 - la app di iPhone (non ho nemmeno uno smartphone)
8 - Jersey Shore in Italia
9 - il "terremoto" di Roma
10 - Belèn (che sembra che se non la si cita almeno una volta al giorno...)

domenica 8 maggio 2011

Il calcio 10 anni dopo

Che poi sarebbero gli anni trascorsi dall'ultima volta che ho messo piede nello stadio della mia città, che oggi all'ultimo secondo della partita più importante della stagione ha perso la sua occasione di rivincita e di salire (squilli di tromba!) in serie D.
Certo, ha passato anni migliori e senz'altro più gloriosi, persino una recente quanto sfortunata stagione in serie B, poi come moltissime società di calcio italiane ha consociuto l'onta del falimento e delle retrocessioni o meglio dei riazzeramenti, ripartendo da serie decisamente meno importanti e più...locali.
Tuttavia non è la partita che mi ha colpito tanto (primo tempo scialbo, secondo tempo più ricco di azioni e capovolgimenti ma nel rasoterra qualitativo che è il calcio delle categorie da trafiletto in Gazzetta) quanto tutto il contesto che ho ritrovato.
Invitato da mio padre per questo "evento", ho colto l'occasione di passare un paio d'ore con lui, nel contempo reimmergendomi nell'atmosfera del calcio di provincia che ben conoscevo, quando frequentavo lo stadio distribuendo noccioline, lupini e bibite varie.
Ho ritrovato gli stessi volti, gli stessi slogan, gli stessi comportamenti fanatici di dieci anni prima come se tutto si fosse congelato, se non fosse per le capigliature diventate nel frattempo canute o trasferitesi altrove a denotare i segni del tempo. Quarantenni che giocano a fare i ventenni, ventenni che emulano i sessantenni tra un'imprecazione agli avversari e una alla terna arbitrale (e una terza la riservano ai giocatori della propria squadra). I raccattapalle adolescenti di due lustri fa intanto hanno nutrito le curve insieme a molte coetanee consentendo quel ricambio generazionale che il tifo organizzato dovrebbe insegnare ad altri ambiti del paese.
Mi incuriosiva e mi divertiva osservare tutto questo e nel metre riflettevo anche su di me e sulla mia vita, su come ero cambiato (?) in questi dieci anni, quanto e se ero diverso, se ero migliore o peggiore di allora, se avevo imboccato la strada giusta o quella sbagliata e se magari soltanto fra altri dieci anni saprò rispondermi.
Pensavo anche che la gente continuva a pensare che gli stadi sono posti dove la civiltà e l'educazione possono dimenticarsela per 90' e rotti nel portafogli (o in macchina onello serbino di casa), che si fa a gara a pensare ad alta voce e voler sembrare un protagonista saccente, pensavo che mio padre mi faceva tenerezza e che gli volevo comunque tanto bene, nel frattempo la squadra avversaria con un cross dal fondo ed un tiro dall'area piccola segnava il gol che ci condannava ai playoff.

mercoledì 4 maggio 2011

MI-TI-CO



Venerdì scorso sono andato con un mio caro amico a vedere il film su Thor, l'ultimo fumeto targato Marvel approdato sul grande schermo. Tanta era l'attesa di questa pellicola da parte mia, comics addicted di lunga (purtroppo) data e al solito in cinefilo che è in me faceva si faceva altezzosamente da parte per far posto al fumettaro ingenuo e
Prima di tutto devo dire che non vedevo un film al cinema dall'uscita di The Dark Knight (guarda un po' un altro cinecomics) quindi l'eccitazione di entrare n sala era pari all'astinenza che ho dovuto subire in quasi tre anni di assenza in una sala. Nel frattempo al cinema è arrivata la novità del 3D, quasi un obbligo per ciascun film di un certo budget, e questo Thor per è stata anche l'occasione di vedere il primo film in 3D al cinema.
Ovviamente il fumettaro di cui sopra è di bocca buona e non discute della qualità intrinseca in sè del film quanto se i personaggi di carta vengono trasposti fedelemente da un medium ad un altro e si crogiola negli ammiccamenti e nei riferimenti al fumetto (quasi quarant'anni di storie!) che si diverte a scovare.
Devo dire che dal Blade del 1998 nè è passata di acqua sotto i ponti e la Marvel, protagonista attiva del passaggio ai film delle sue galline dalla uova d'oro, ha a mio avviso riposto sempre un'ottima cura nella confezione del prodotto che non è mero marketing ma la spinta a fare sempre meglio cercando il miglior regista ed il miglior cast possibile (anche i migliori sceneggiatori, la migliore squadra di visul effects o special effects (non sempe con i migliori risultati, vedee Daredevil o il suo spin off, Elektra).

Il film: non entro nel dettaglio, ma in sintesi la storia è questa. Thor, il coraggioso ma arrogante figlio guerriero di Odino, metendo a repentaglio la tregua tra Asgard, sede degli dei nordici del cui pantheon fa parte, e Jotunheim, terra dei Giganti del Ghiaccio. Viene perciò bandito sulla Terra fino a quando non avrà imparato l'umiltà e l'altruismo. Piombato nel deserto del New Mexico, viene soccorso da un piccolo team di astrofisici alla ricerca di prove dell'esistenza di mondi paralleli. Intanto ad Asgard...e così via.
Il pregio del film è che scorre che è un piacere. Possono non soddisfare le prove di alcuni attori o alcuni buchi di sceneggiatura e tutto sommato perdonabili, ma c'è goduria per la messa in scena del fumetto e le gag che soprattuto nella parte di Thor privo di poteri che interagisce con gli mani son rappresentate, per i riferimenti più o meno sottili al fumetto ed al suo mondo (con l'immancabile cameo di Stan "The Man" Lee) e per i dialoghi shakespeariani costruiti dal regista Kenneth Branagh che conferiscono la giusta aura epica alle vicende asgardiane, soprattutto quando c'è di mezzo Loki, il fratellasto di Thor che congiura contro di lui.
Loki, e l'attore che lo interpreta Tom Hiddleston, eleva il film ai livelli di tragedia tanto è "forte" la sua presenza lontana da figura macchiettistica con il quale è stato spesso ritratto nel fumetto ma tende molto di più al villain a tutto tondo che anima le leggende nordiche fino al compimento del suo destino nel Ragnarok.
Gli effetti speciali sono tutti di prim'ordine e mai ridondanti, il Distruttore è pressocchè perfetto e uguale in tutta la sua inarrestabile forza inceneritrice a quello del fumetto.
Un film da vedere a mio avviso, da godere soprattutto per imparare che si può fare un dignitoso film di intrattenimento che diverte e con un pizzico di autorialità  che solo alcune grandi produzioni possono permetterselo. Poi, tuti in edicola a leggersi l'ultimo Thor (ma anche quelli vecchi!).