venerdì 4 febbraio 2011

"Un paese civile è quello dove media e politica non stanno dalla stessa parte della bilancia"

Mi è molto piaciuto l'inatteso intervento di Beppe Severgnini a Le Invasioni Barbariche di stasera (doveva intervenire Alessio Vinci, il conduttore di Matrix ma era impedito da una influenza).
Dopo essere tornato sulla nota vicenda del suo abbandono dagli studi di Matrix in una puntata tagliata su misura per screditare i megistrati ed in generale per denunciare il "disegno" contro Silvio Berlusconi, Servergnini, lungo la breve intervista (15 min. circa)  con una Bignardi una volta tanto brava controcanto al suo interlocutore, denuncia con pacatezza e chiarezza la grave situazione in cui versano nell'ordine la politica italiana ed il governo in particolare (ma l'opposizione non si salva), i media schierati pro/contro, la concentrazione di potere di Berlusconi, l'imbarazzo della Chiesa di Roma ed infine la società civile, per lo meno quella parte che tifa e che non ha chiaro il problema.
Perché alla fine di questo si tratta: la tifoseria pro-Silvio tenta in tutti modi di buttarla in caciara, di far finta che i il problema non sia l'inadeguatezza di questo signore anziano, spaventosamente ricco e potente, a governare ed a rimanre nell'ambito delle proprie funzioni istituzionale ma di una sinistra improvvisamente scopertasi "moralista", di una magistratura ovviamente persecutrice e che persegue fini politici, dei traditori e chessaramai se entro le mura delle sue ville fa quello che ogni maschio medio italiano adulto e vaccinato farebbe con donne che messe in quelle situazioni non ci penserebbero due volte a trarne profitto (perché né l'una cosa né altra sono crimini, capito??)
Ecco, Beppe Severgnini ha colto e trasmesso questo dato: se ci sono giornalisti che, liberi da ogni vincolo di dipendenza dal premier o dal governo, possono fare le domande giuste, ossia quelle che qualunque cittadino vorrebbe fare in questo periodo al capo del governo allora si renderebbe un servizio migliore al Paese, agli elettori, al diritto d'informazione e probabilmente anche all'immagine stessa di Berlusconi (che invece continua a dichiararsi perseguitato e invia videomessaggi lunghi e corti a go-go).

Io voglio sperare che Severgnini abbia modo di poter fare quache domanda al premier perchè ci sono due cose che un pasese indignato e frustrato come il nostro chiede, verità e rispetto.

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