sabato 26 febbraio 2011

Best Sitcom EVER!

Ognuno di noi (parlo di quella arrugginita e scricchiolante generazione di trentenni che ha pallidi ricordi di Carosello ma vividi nellamente i primi vagiti delle tv private e l'esplosione dell'etere nelle case a tutte le ore, soprattuttonel pomeriggio tra cartoni animati giapponesi e telefilm anglofoni) ha o ha avuto una serie tv preferita, più precisamente il genere definito situation comedy o sit-com.
Titoli familiari che ci scaldano il cuore appena li sentiamo pronunciare e che al solo ricordo ci evocano momenti felicidi ilarità.
Tre cuori in affitto, I Jefferson, Arnold, Casa Keaton, Cin Cin, Willy Principe di Bel-Air, La Tata, Pappa e Ciccia, Innamorati Pazzi e poi Friends, Dharma e Greg, Will e Grace per citare i più noti.
Moti di questi personaggi sono entrati nella cultura comune e, se non loro, alcune leggendarie gag che amplificate dalle citazioni vivono di vita propria tra tv shows, cinema, fumetti o pubblicità.
È giusto dire che la fortuna di ciascuna serie è frutto un po' del caso, delle mode e via dicendo; molte di esse hanno avuto più fortuna in Italia che in madrepatria, altre sono state grandi successi tanto in America quanto da noi.

C'è una sitcom tuttavia in particolare che in Italia è passata sostanzialmente in silenzio nonostante negli USA fosse stata, ed è tuttora considerata, la migliore sitcom di tutti i tempi (o per lo meno il miglior motivo per ricordarsi degli anni 90!).
Si tratta di Seinfeld, geniale commedia incentrata sulla figura del protagonista, Jerry Seinfeld, che in pratica interreta se stesso, e della sua compagnia di giro in quel di New York, ovverosia George Costanza, il suo migiore amico, Elaine Benes, sua ex fiamma e assidua frequetatrice del suo soggiorno, e lo stravagante dirimpettaio Kramer.
Cos'ha di speciale questa serie? Bè, tutto e niente, per parafrase la filosofia dello show. Seinfeld brilla per umorismo nero e cinismo, situazioni paradossali ed assurde ma controllate neldettaglio di sceneggiature scritte meravolgiosamente (dallo stesso Seinfeld e dal quel genio di Larry David, per lo meno fino a quando è rimasto nella serie). In generale non c'è come nella stragrande maggioranza delle serie un main plot da seguire, al massimo qualche mini plot, bensì in ogni episodio si gira intorno a minuzie, a dettagli della vita quotidiana o dei rapporti sociali o della cultura popolare e vengono dilatati e magnificati dalla (dis)avventure dei quattro protagonisti, insieme ad una sarabanda di comprimari che si arricchisce nel corso della serie.
Una seriesul niente, come gli stessi Jerry e George definiscono metalinguisticamente la loro serie. Ed è proprioqui la grandezza di Seinfeld, di non prendersi mai sul serio rinunciando ad ogni tipo di consolazione riconcialiante.
Questo è anche provato dal continuo crescendo della serie che a differenza di altre (vedi le ultime inguardabili due stagioni di Friends) migliora nel ritmo, nelle battute e nell'abilità a raccontare il non-significato della vita fino al grandioso doppio finale dell'ultima stagione (la nona nel 1998) che ha tenuto incollati 75 milioni di americani.
Seinfeld ha generato un incredibile numero di gag entrate nel linguaggio comune dellacultura americana e ci sono saggi ed enciclopedie dedicate solo a questo.

Non so esattamente perché Seinfeld non è mai stata popolare in Italia (lo dava il canale Jimmi su Sky prima di chiudere, sara la maledizione di Seinfeld?), forse troppo newyorkese, forse l'umorismo casustico e la mancanza di una scontata love story non lo rendono digeribile al gusto della platea italiana o forse al contrario un adattamento troppo edulcorato l'ha privato della grinta originale.
Fatto sta che se possibile recuperate, in originale, sul tubo o in una prossima rimessa in ondanei palinsesti italiani della Best Sitcom EVER!



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