mercoledì 4 maggio 2011

MI-TI-CO



Venerdì scorso sono andato con un mio caro amico a vedere il film su Thor, l'ultimo fumeto targato Marvel approdato sul grande schermo. Tanta era l'attesa di questa pellicola da parte mia, comics addicted di lunga (purtroppo) data e al solito in cinefilo che è in me faceva si faceva altezzosamente da parte per far posto al fumettaro ingenuo e
Prima di tutto devo dire che non vedevo un film al cinema dall'uscita di The Dark Knight (guarda un po' un altro cinecomics) quindi l'eccitazione di entrare n sala era pari all'astinenza che ho dovuto subire in quasi tre anni di assenza in una sala. Nel frattempo al cinema è arrivata la novità del 3D, quasi un obbligo per ciascun film di un certo budget, e questo Thor per è stata anche l'occasione di vedere il primo film in 3D al cinema.
Ovviamente il fumettaro di cui sopra è di bocca buona e non discute della qualità intrinseca in sè del film quanto se i personaggi di carta vengono trasposti fedelemente da un medium ad un altro e si crogiola negli ammiccamenti e nei riferimenti al fumetto (quasi quarant'anni di storie!) che si diverte a scovare.
Devo dire che dal Blade del 1998 nè è passata di acqua sotto i ponti e la Marvel, protagonista attiva del passaggio ai film delle sue galline dalla uova d'oro, ha a mio avviso riposto sempre un'ottima cura nella confezione del prodotto che non è mero marketing ma la spinta a fare sempre meglio cercando il miglior regista ed il miglior cast possibile (anche i migliori sceneggiatori, la migliore squadra di visul effects o special effects (non sempe con i migliori risultati, vedee Daredevil o il suo spin off, Elektra).

Il film: non entro nel dettaglio, ma in sintesi la storia è questa. Thor, il coraggioso ma arrogante figlio guerriero di Odino, metendo a repentaglio la tregua tra Asgard, sede degli dei nordici del cui pantheon fa parte, e Jotunheim, terra dei Giganti del Ghiaccio. Viene perciò bandito sulla Terra fino a quando non avrà imparato l'umiltà e l'altruismo. Piombato nel deserto del New Mexico, viene soccorso da un piccolo team di astrofisici alla ricerca di prove dell'esistenza di mondi paralleli. Intanto ad Asgard...e così via.
Il pregio del film è che scorre che è un piacere. Possono non soddisfare le prove di alcuni attori o alcuni buchi di sceneggiatura e tutto sommato perdonabili, ma c'è goduria per la messa in scena del fumetto e le gag che soprattuto nella parte di Thor privo di poteri che interagisce con gli mani son rappresentate, per i riferimenti più o meno sottili al fumetto ed al suo mondo (con l'immancabile cameo di Stan "The Man" Lee) e per i dialoghi shakespeariani costruiti dal regista Kenneth Branagh che conferiscono la giusta aura epica alle vicende asgardiane, soprattutto quando c'è di mezzo Loki, il fratellasto di Thor che congiura contro di lui.
Loki, e l'attore che lo interpreta Tom Hiddleston, eleva il film ai livelli di tragedia tanto è "forte" la sua presenza lontana da figura macchiettistica con il quale è stato spesso ritratto nel fumetto ma tende molto di più al villain a tutto tondo che anima le leggende nordiche fino al compimento del suo destino nel Ragnarok.
Gli effetti speciali sono tutti di prim'ordine e mai ridondanti, il Distruttore è pressocchè perfetto e uguale in tutta la sua inarrestabile forza inceneritrice a quello del fumetto.
Un film da vedere a mio avviso, da godere soprattutto per imparare che si può fare un dignitoso film di intrattenimento che diverte e con un pizzico di autorialità  che solo alcune grandi produzioni possono permetterselo. Poi, tuti in edicola a leggersi l'ultimo Thor (ma anche quelli vecchi!).

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