martedì 5 aprile 2011

Ma le Lega dove sta?

Credo che la Lega Nord sia attualmente il partito che meglio esempifica lo stato della qualità della politica italiana.
Da lustri ormai non è più quel folcroristico movimento di protesta che dalle valli alpine e dalle distese agricole della pianura padana lotta contro la politica accentratrice e sanguisuga di "Roma ladrona" per riappropriarsi della libertà e dell'autonomia del territorio. E questo se vogliamo è stato anche un bene.
La Lega tuttavia continua a comportarsi come se fosse perennemente all'opposizione rispetto anche alle decisioni "altre" che prende  il governo che esso stesso sostiene e che vede molti tra i suoi membri con il fazzoletto verde, quasi mai peraltro in accordo con le vere "opposizioni" (le virgolette sono d'obbligo) di centro sinistra.
È un ruolo comodo rivendicare la propria estraneità ai giochi di palazzo che pure la vedono giocatrice di lunga data, spesso coinvolta in politiche spartitorie e clientelari, né più né meno come tuti gli altri partiti, ma guai a farlo notare.
L'idea di militanza intesa come tifoseria, il degrado del linguaggio e dell'azione di governo partono da qui e il Bossi, non impedito dal suo ictus che lo rende al contrario una sorta di icona ancora più carismatica per il poplo leghista, detta la linea, prende decisioni, è spesso l'ago della bilancia delle azioni del governo,per lo meno di quelle che la Lega ritiene opportune.
La Lega Nord ha bisogno di continuare a recitare questo ruolo per la propria base e per chi, scontento dal Pdl diviso ed indebolito, cerca un riparo politico a destra, con l'interessante bonus di sentirsi fuori dal coro, dal giro dei salotti che contano. Ne ha bisogno innazitutto per evitare che anche solo per un instante non vegna più percepita nella sua essenza eversiva (sia in senso letterale che figurato) ma anzi incorporata nel palazzo, peggio fra i manovratori più accaniti.
Ha bisogno di alzare il tiro, di tenere bene a mente degli elettori le paure e le angosce fondate sulla propria propaganda: microcriminalità, immigrazione, spepero di denaro pubblico.
Oggi però sappiamo che la grande criminalità organizzata è soprattutto al Nord, che le Lega sarà pure radicata nel territorio padano ma le multe per le quote latte le paghiamo tutti in Italia da Vipiteno e Sciacca, che eccelle nelle mille ed una provocazioni dei suoi amministratori locali più impegnati ad attizzare conflitti che a risolverli, e che non sa affrontare i problemi posti dalla nuova modernità di questo scorcio di millennio,  che non sanno di cosa si parla quando si scende nella sostanza e che ad una visione globale e razionale dei problemi oppone sempre soluzioni particolaricistiche, becere e spesso ottuse.
Deve continuare ad attizzare il fuoco intorno a sè affinchè non si noti con che razza di gente si è alleato e che solo soffiando sulle braci di paure del nuovo millennio un tanto al chilo ricerca di essere rinformata.



Povera Italia..

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