martedì 26 aprile 2011

Fukushima mon amour

                                               http://www.inviatospeciale.com/

È passato più di un mese dalla tragedia dello tsunami giapponese. Ha fatto oltre 28.000 morti. 28.000! È praticamente un comune italiano di medio/piccole dimensioni. È stata una evento immane, senza precedenti, che in Italia abbiamo faticato a comprendere non soltanto per l'entità dei danni quanto per la dignitosa quanto pronta risposta della popolazione giapponese. Poi c'è stata Fukushima, ci sono stati gli incidenti, i tentativi di minimizzare delle autorità, le bugie della Tepco e la situazione che si aggravava sempre più mentre in Occidente ci si preoccupava di leggere il susseuirsi dei giorni con il solito cinico sguardo dell'uomo bianco che ritiene che il mondo giri intorno a se stesso.
Giornalisti di parte e lobbisti rapaci hanno fatto carte false per tentare di dimostrare quanto gli incidenti della centrale poco abbiano a che vedere con la reale sicurezza di una centrale di nuova generazione quindi il discorso si è fossilizzato lì. Nessun tentativo dei media di capire come la nazione giapponese stesse cercando di reagire all ferita infertali, come e se gli aiuti dal mondo stessero effettivamente riportando alla normalità una popolazione scossa e ferita. Poche cose in tv o nei giornali, e anche quelle bisogna(va) andarsele a cercare per bene.
Tutta l'attenzione si è focalizzata sui milliSievert, sulle nubi, sul vento, sui confronti con Cernobyl, sulle ricadute in Occidente insomma.
E il governo, italiano ovviamene, che non sa che pesci pigliare, tentenna, ostenta prima sicurezza poi si rimangia tutto. Pausa di riflessione, come nei rappori di  coppia in cui uno dei due è talmente bollito che tenta la carta del "non sei tu, sono io".
E oggi, in barba ancora a quei morti sconosciuti, a quella tragedia che ha lasciato indifferenti i media italiani (se ne trova ancora traccia sui giornali o nelle televisioni se non è un aggiornamento del bollettino di radioattività misurata?), che giustamente ha sollevato le opinioni pubbliche mondiali contro la scelta energetica nucleare, nel tipico stile Berlusconiano ("quando parlo troppo, straparlo e finisco per dire le cose come stanno, tanto se le bevono tutte al più smentisco il giorno dopo o me la prendo con la stampa faziosa e comunista"), il presidente del consiglio (scritto piccolo, come il suo cervello e la sua statura, in senso lato intendo) se ne esce ammettendo che lo stop al nucleare è solo per calmare le acque e far fallire il referendum.

AIUTO, CHE QUALCUNO MI SVEGLI DA QUESTO INCUBO IN LIFTING E DOPPIOPETTO!

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