Questa semplificazione ci riduceva a figure di cartone sorridenti e confortanti, dove non esistevano sofferenze, infelicità, crisi, guerre o accidenti della natura.
Ora, poichè viviamo quasi per lavorare, dove i momenti di svago si mescolano e si sovrappongono a quelli di impegno quotidiano e le gioie rare, dove la qualità della vita è una chimera da conquistare con il sudore della fronte di oggi, mi sentirei di consigliare a chi verrà dopo di me: fregatene di tutto, continua a sognare le stelle o qualunque cosa tu tenga in quel ripostiglio solo a te noto che è il tuo cuore e insegui solo quelle, perché soffrirai, ti maledirai e avrai tante decisioni dure da affrontare, proprio come oggi fanno quelli che si sono rassegnati mentre i loro sogni si sono spenti tra i falsi bisogni che pensano di soddisfare.
Ma sarai felice come nessun altro.
Nessun commento:
Posta un commento