martedì 27 ottobre 2015

Non mi esce dalla testa (31)

Immaginate di leggere una poesia e di trovare terribilmente triste e deprimente la vicenda che si svolge tra le rime. Poi vi trovate a canticchiare una melodia ritmata ed allegra, ritirata fuori dopo anni da qualche polveroso cassetto della memoria.
Con i potenti mezzi della tecnologia moderna contemporanea, in pochi secondi ritrovate l'allegro brano che vi ronza nel cervello e tanto vi basta per accorgervi che c'è una "leggera" dissonanza tra le liriche, a dir poco terrificanti nello squallore che descrivono, e il pezzo che risulta invece melodico, orecchiabile, con un ritornello "catchy", per dirla con un tecnicismo, e uno special ironico e ben scritto.
Il brano ebbe una breve fortuna radiofonica, tuttavia sembra che non abbia lasciato traccia viste anche le poche visualizzazioni in rete, ma tant'è, i gusti sono gusti e chi sono io per dire cattiverie su chessò, Giuliano dei Negramaro?

L'aura, dove sei finita? Ti sei persa nell'armadio?


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