mercoledì 29 gennaio 2014

FCA - Fuga Con Abilità

Nasce la "FCA", ovvero l'inizio della fuga dall'Italia della Fiat (da oggi i giochi di parole si sprecheranno...) che fondendosi formalmente con la Crysler sceglie l'Olanda come sede legale il Regno Unito come sede fiscale, dove la tassazione è più conveniente.
Quale sarà il futuro dell'auto in Italia? Per adesso l'orgoglio nazionale va a farsi benedire costretto ad ingoiare il rospo dello squilibrio della gestione del matrimonio con la metà americana del gruppo, forte di una certa ripresa sul suolo a stelle e strisce. Tutto suona come un grosso alibi, il management si riempie la bocca di parole e concetti pesanti ma la percezione che la Fiat sia un simbolo del rovescio negativo dell'opaca medaglia "made in Italy". Non dimentichiamo che la politica lo ha permesso e non da ieri o l'altro ieri, immagianiamo se fosse concepibile dissociare il gruppo Volkswagen o BMW dalla sua "germanità" o il gruppo Toyota o Honda dalla loro "giapponesità".
Forse in passato era facile ironizzare sulla schizofrenia delle auto italiane, dal culto della 500 al mito Ferrari e Maserati da un lato ai numerosi fallimenti dall'altro, con in mezzo gli aiuti di stati, il contingentamento delle vetture nipponiche che hanno solamente e dolorosamente evidenziato la pochezza e la scarsa lungimiranza dei gruppi dirigenti che si sono succeduti.
Marchionne sembrava dieci anni fa il cavaliere dall'armatura scintillante ed immacolata che salvava la donzella intrappolata nella torre ma con il senno di poi è sembrato più simile ad un cavaliere di ventura che cede all'esercito avversario che compra i suoi servigi.
Magari Oceano Elkann avrà la paghetta assicurata per se ma l'Italia, la sua industria e gli italiani onesti si sentono ancora una volta traditi e defraudati. Tutto il resto sono solo tante chiacchiere e molta fuffa.

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