lunedì 11 febbraio 2013

La copertura del Papa dimesso e le profezie del giorno dopo

Sconcerto. Stupore. Scossa. Sorpresa. Umano, troppo umano. Grande umiltà. Grandezza di Spirito. Grande coraggio. Grande gesto. Lo Spirito santo che tutto può. È la volontà di Dio.
Gli scandali. Vatileaks. Le cospirazioni. La pedofilia. Il passato nazista. Paolo VI. La teologia. La Chiesa. Gli scritti. Le opere. Le lectio. Ancora gli scandali. Ratisbona. Il mondo arabo. Il mondo ebraico. La questione della donna. Habemus papam. Nanni Moretti. Il papa nero. Il papa sudamericano. Il papa di transizione.
L'account su Twitter. Le battute. L'ironia. Le bestemmie. E il posto fisso. E il nuovo papa di ruolo preso da un sacerdote precario.
E via così andare sugli stessi binari che i media, tradizionali e non, percorreranno per stare sulla notizia fino al nuovo conclave, monopolio delle news troppo ghiotto per mollarlo. E il resto del mondo? E il mondo non cattolico? E il mondo non cristiano? E il mondo non credente? E la campagna elettorale? E a Berlusconi chi glielo dice?
Non ci rimane che metterci comodi e goderci questo calderone globale, perché alla fine quando ci ricapita più un papa dimissionario?

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