Governo (regionale) ladro
In questi mesi e nelle ultime settimane in particolare, siamo stati travolti dagli scandali dei componenti delle giunte regionali.
Da qualche anno infatti le Regioni italiane sono assurte a ruolo di piccoli governi, tant'è che il presidente di regione viene appellato con il titolo inappropriato ma giornalisticamente più usato di "governatore" (manco il Molise fosse il Texas, con rispetto parlando...). Ciò ha favorito la creazione di vere e proprie lobby, cricche, elite interne alle correnti, anche di maggioranza che gestiscono con piglio da padrone di casa gli affari, in senso letterale, della regione e spesso questa posizione si riverbera anche nel portafogli dei membri di tali circoli per giunta senza sensibili ricadute positive sul territorio. Anzi.
L'autonomia dal governo centrale non si è tradotta automaticamente in una gestione migliore del denaro pubblico e il sogno di un federalism che guariva tutte le ferite della mala amministrazione sono sfumate nelle inchieste dei magistrati.
D'altronde non può esistere situazione migliore di governo se gli uomini e le donne al timone di comando non sono persone all'altezza ma scelte nel ranking di chi conta e chi no.
Forse sarebbe arrivato il momento di ripensare alla responsanilià che abbiamo nello scegliere chi ci amministra e ci governa giocando tutti a carte scoperte come, di nuovo, la politica a viso aperto negli USA insegna.
PS
Lo so, è un po fascista ma la tentazione è forte e sono sempre personaggi pubblici abituati ai riflettori (adesso magari un po' meno) ma non è che Lombroso aveva un pochinino di ragione?
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